Rientro a scuola: differenze tra Regioni, mascherine ai banchi, gestione Covid

Le mascherine NON saranno obbligatorie quando si è seduti ai banchi, sempre che sia mantenuta la distanza interpersonale di 1 metro. Tutte le date del rientro

Lunedì 14 settembre 2020 si tornerà a scuola in presenza, ma non dappertutto. Ci sono, ad oggi, 5 Regioni che non riapriranno le scuole il 14 settembre come indicato dalla ministra Lucia Azzolina. Il Friuli Venezia Giulia aveva già stabilito il rientro a scuola il 16 settembre, mentre la Regione Sardegna il 22. Il ritorno tra i banchi sarà invece il 24 settembre per:

  • Abruzzo;
  • Calabria;
  • Puglia.


Mascherine

Come indicato dal CTS, le mascherine NON saranno obbligatorie quando si è seduti ai banchi, sempre che sia mantenuta la distanza interpersonale di 1 metro, mentre lo sarà in tutte le altre situazioni, ricreazione compresa.

Nell’ambito della scuola primaria, “per favorire l’apprendimento e lo sviluppo relazionale”, la mascherina può essere rimossa in condizione di staticità con il rispetto della distanza di almeno un metro e l’assenza di situazioni che prevedano la possibilità di “aerosolizzazione”, come il canto.

Nella scuola secondaria, anche considerando una trasmissibilità analoga a quella degli adulti, la mascherina può essere rimossa in condizione di staticità con il rispetto della distanza di almeno un metro, l’assenza di situazioni che prevedano la possibilità di aerosolizzazione e in situazione epidemiologica di bassa circolazione virale come definita dalla autorità sanitaria.

L’uso delle mascherine, spiega il Cts, è solo una delle misure di prevenzione che devono essere implementate in ambito scolastico in una corretta associazione con tutte le altre misure già raccomandate al fine limitare la circolazione del virus, come l‘igiene dell’ambiente e personale, il ricambio dell’aria e la sanificazione ordinaria.


Il documento tecnico inail – Minsalute – ISS

Nel frattempo, rimandando alla pagina di riferimento del MIUR per tutte le informazioni aggiornate e dettagliate, segnaliamo un documento tecnico di sicuro interesse, pubblicato dall’Inail, elaborato dall’Inail insieme a Istituto superiore di sanità, Ministero della Salute e Ministero dell’Istruzione, in collaborazione con Fondazione Bruno Kessler, Regione Emilia Romagna e Regione Veneto, contiene una serie di indicazioni operative per garantire il rientro in classe di studenti e insegnanti a settembre, che fornisce una serie di indicazioni operative per garantire il rientro in classe in sicurezza di studenti e insegnanti.


Iter da seguire in caso di sintomi compatibili con il virus 

Nello specifico, sono descritte le azioni da intraprendere nel caso in cui un alunno o un operatore scolastico manifesti sintomi compatibili con il Covid-19, sia a scuola che a casa, che prevedono il coinvolgimento del referente scolastico, dei genitori, del pediatra di libera scelta o del medico di medicina generale e del Dipartimento di Prevenzione (DdP).


I genitori devono contattare il pediatra o il medico di famiglia

Se un alunno manifesta la sintomatologia a scuola, le raccomandazioni prevedono che vada isolato in un’area apposita, sotto la supervisione di un adulto che indossi una mascherina chirurgica, e che i genitori siano immediatamente allertati e attivati.

Una volta riportato il figlio a casa, infatti, i genitori devono contattare il pediatra di libera scelta o il medico di famiglia che, dopo avere valutato la situazione, deciderà se è necessario allertare il DdP per l’esecuzione del tampone.


Se il tampone è positivo è il Dipartimento di Prevenzione a decidere quali misure adottare

In caso di test positivo, il DdP competente condurrà le consuete indagini sull’identificazione dei contatti e valuterà le misure più appropriate da adottare che comprendono, quando necessario, l’implementazione della quarantena per i compagni di classe, gli insegnanti e gli altri soggetti che rientrano nella definizione di contatto stretto. La scuola in ogni caso deve effettuare una sanificazione straordinaria.


Individuazione di eventuali focolai e monitoraggio delle assenze

Fra i compiti attribuiti agli istituti scolastici, il documento prevede anche il monitoraggio delle assenze, per individuare ad esempio casi di classi con molti alunni mancanti, che potrebbero essere indice di una diffusione del virus e rendere necessaria un’indagine mirata da parte del DdP.

Il documento affronta inoltre, con un capitolo dedicato, le tematiche connesse alla tutela degli operatori della scuola, anche in riferimento alla tutela dei lavoratori fragili.

Fonte: Omnia del Sindaco