REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E DISCIPLINA DEL CORPO DELLA POLIZIA LOCALE DEL COMUNE DI PESCARA

 
TITOLO I – Istituzione ed Ordinamento del Corpo
Art. 1   Corpo di Polizia Municipale
Art. 2   Disposizioni generali e di rinvio
Art. 3   Polizia Amministrativa Locale
Art. 4   Funzioni di Polizia Stradale
Art. 5   Funzioni di Polizia Giudiziaria
Art. 6   Funzioni di Pubblica Sicurezza
Art. 7   Incolumità Pubblica e Sicurezza Urbana
Art. 8   Funzioni e compiti del Corpo della Polizia Municipale nel Comune di Pescara
Art. 9   Collaborazione con le Forze di Polizia dello Stato
Art. 10 Funzioni del Sindaco e dipendenza della Polizia Municipale
 
 
TITOLO II – Organico ed attribuzioni
Art. 11 L’Amministrazione Comunale e il Corpo della P.M.
Art. 12 Ordinamento organizzativo del Corpo
Art. 13 Organico del Corpo
Art. 14 Accesso al Corpo di P.M.
Art. 15 Qualifiche e Categorie
Art. 16 Attribuzioni del Comandante
Art. 17 Attribuzione di funzioni vicarie – Vice Comandante
Art. 18 Attribuzioni degli Ufficiali Capi Reparto
Art. 19 Attribuzioni degli Ufficiali Responsabili di Unità Operative
Art. 20 Attribuzione degli Agenti
Art. 21 Rapporto gerarchico
 
 
TITOLO III – Formazione Professionale – Servizi del Corpo – Mobilità – Distacchi
Art. 22 Formazione professionale
Art. 23 Formazione di base per gli Agenti di Polizia Municipale
Art. 24 Altri corsi di istruzione professionale
Art. 25 Aggiornamento e specializzazione professionale
Art. 26 Funzionalità ed efficienza dei servizi – Assegnazione e impiego del personale –
Art. 27 Servizi di controllo
Art. 28 Servizio a bordo di veicoli
Art. 29 Servizi appiedati e Vigili di Quartiere
Art. 30 Personale amministrativo in servizio presso il Corpo di Polizia Municipale
Art. 31 Collegamento dei servizi a mezzo radio ed apparecchi audiovisivi
Art. 32 Prestazioni straordinarie e prolungamento del servizio
Art. 33 Mobilitazione degli appartenenti al Corpo
Art. 34 Servizi essenziali garantiti
Art. 35 Reperibilità
Art. 36 Obbligo di intervento e di rapporto
Art. 37 Mobilità, Distacco e Comando
Art. 38 Mutamento di Mansioni
Art. 39 Ordine del giorno e di servizio
 
 
TITOLO IV – Doveri – Norme di comportamento
Art. 40 Norme generali: doveri
Art. 41 Segreto d’ufficio e riservatezza
Art. 42 Cura dell’uniforme e della persona
Art. 43 Servizi in abito civile
Art. 44 Orario e posto di servizio
Art. 45 Comportamento in pubblico
 
 
TITOLO V – Disciplina – Assenze – Riconoscimenti
Art. 46 Obbligo del saluto
Art. 47 Norme disciplinari
Art. 48 Assenze dal servizio
Art. 49 Congedo ordinario e congedi straordinari
Art. 50 Riposo settimanale e festività infrasettimanali
Art. 51 Encomi ed elogi
Art. 52 Festa della Polizia Municipale
Art. 53 Coro della Polizia Municipale
Art. 54 Gradi, distintivi ed onorificenze
Art. 55 Destinazione dei proventi derivanti dall’applicazione delle sanzioni amministrative pecuniarie (art. 208 C.d.S.) – Fondo previdenziale ed assistenziale
Art. 56 Igiene e sicurezza sul lavoro. Accertamenti sanitari
 
 
TITOLO VI – Dotazioni
Art. 57 Uniforme
Art. 58 Manutenzione dell’uniforme
Art. 59 Strumenti e mezzi operativi
Art. 60 Tessera e placca di riconoscimento
Art. 61 Arma d’ordinanza
 
NORME FINALI
Art. 62 Entrata in vigore
 
 
 
TITOLO I
 
Istituzione ed ordinamento del Corpo
 
 
Art. 1 – Corpo di Polizia Municipale
            Ai sensi della Legge 7 marzo 1986, n. 65, “Legge quadro sull’ordinamento della Polizia Municipale”, e dell’art. 12 della Legge Regione Abruzzo 20 novembre 2013, n. 42, il presente Regolamento disciplina l’organizzazione ed il funzionamento del Corpo della Polizia Municipale del Comune di Pescara, per lo svolgimento istituzionale delle funzioni di Polizia amministrativa, giudiziaria e di pubblica sicurezza, con particolare riguardo alle materie di cui alla normativa statale, regionale, comunale e contrattuale sull’Ordinamento della Polizia Municipale.
            Esso abroga e sostituisce ogni precedente regolamento, norma o disciplina comunale, che rechi disposizioni in contrasto con il presente Regolamento; per tutto quanto dallo stesso non espressamente disciplinato si fa prioritariamente richiamo alla normativa statale e regionale di cui sopra, oltre che alla normativa nazionale con particolare riguardo al d.lgs. n. 66/2003 e n. 81/2008, alla contrattazione collettiva nazionale nonchè ai regolamenti comunali inerenti la disciplina dell’armamento della P.M. di Pescara, al DVR aziendale e, più in generale, ai regolamenti consiliari che, senza essere in contrasto, integrino la materia in questione.
 
 
Art. 2 – Disposizioni generali e di rinvio
            Al personale del Corpo di Polizia Municipale, ove non sia diversamente stabilito, si applicano le disposizioni che disciplinano lo stato giuridico ed il trattamento economico dei dipendenti del Comune di Pescara, contenute nel Regolamento degli Uffici e dei Servizi dell’Ente, nel Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, nella legge della regione Abruzzo disciplinante la polizia amministrativa locale  e nelle normative speciali vigenti in materia.
            Salvo che non sia diversamente stabilito, tutte le disposizioni del presente regolamento riferite agli Operatori si applicano a tutti gli appartenenti al Corpo di Polizia Municipale: Comandante, Ufficiali, Sottufficiali ed Agenti.
 
 
Art. 3 – Polizia Amministrativa Locale
            Ai sensi del d.lgs. 112/1998, recante “Disposizioni in materia di polizia amministrativa regionale e locale e regime autorizzativo”, le regioni e gli enti locali sono titolari delle funzioni e dei compiti di polizia amministrativa nelle materie ad essi rispettivamente trasferite ed attribuite.
            Più in particolare, le funzioni ed i compiti amministrativi relativi alla polizia amministrativa locale concernono le misure dirette ad evitare danni o pregiudizi che possono essere arrecati ai soggetti giuridici ed alle cose nello svolgimento di attività relative alle materie nelle quali vengono esercitate le competenze, anche delegate, del Comune senza che ne risultino lesi o messi in pericolo i beni e gli interessi tutelati in funzione dell’ordine pubblico e della sicurezza pubblica di cui all’art. 159 d.lgs. 112/98.
 
 
 
 
Art. 4 – Funzioni di Polizia Stradale
            Il personale che svolge servizio di Polizia Municipale, nell’ambito territoriale dell’Ente di appartenenza, esercita ex lege tutti i servizi di Polizia Stradale con particolare riguardo a:
  • Attività di accertamento e sanzione di illeciti in materia di circolazione stradale;
  • Rilevazioni tecniche relative ad incidenti stradali con priorità per quelli in cui siano prodotte lesioni alle persone;
  • Servizi di scorta per la sicurezza della circolazione;
  • Tutela e controllo sull’uso delle strade;
  • Collaborazione con i competenti uffici comunali allo studio e alla pianificazione dei provvedimenti di interesse viabilistico e di disciplina e sicurezza del traffico, mediante sopralluoghi ed espressione di pareri.
            Il personale della Polizia Municipale concorre altresì alle operazioni di soccorso automobilistico e stradale in genere.
 
 
Art. 5 – Funzioni di Polizia Giudiziaria
            Il personale che svolge servizio di Polizia Municipale, nell’ambito del territorio dell’Ente di appartenenza e nei limiti delle proprie attribuzioni, esercita ex lege funzioni di Polizia Giudiziaria assumendo a tal fine la qualità:
  • di Agente di Polizia Giudiziaria, riferita agli Operatori e Sottufficiali;
  • di Ufficiale di Polizia Giudiziaria, riferita al Comandante ed agli altri Ufficiali (Funzionari ed Istruttori Direttivi di vigilanza).
            Può essere istituito, ai sensi dell’art. 12 delle disposizioni di attuazione del c.p.p., un nucleo di polizia giudiziaria distaccato presso la locale Procura della Repubblica, al quale è affidato dal Comandante, d’intesa con l’Organo di indirizzo politico, il compito di svolgere, in via prioritaria e continuativa, le funzioni indicate nell’art. 55 del codice.
 
 
Art. 6 – Funzioni di Pubblica Sicurezza
            Gli appartenenti alla Polizia Municipale, nell’ambito territoriale dell’Ente di appartenenza e nei limiti delle proprie attribuzioni, esercitano funzioni ausiliarie di Pubblica Sicurezza.
            La qualifica di Agente di P.S. è conferita dal Prefetto, previa comunicazione del Sindaco, dopo aver accertato il possesso dei requisiti di cui all’art. 5 L. 65/86.
            La qualità di agente di pubblica sicurezza viene dichiarata decaduta dal Prefetto ove, sentito il Sindaco, venga accertato il venir meno di alcuno dei requisiti di legge.
 
 
Art. 7 – Incolumità Pubblica e Sicurezza Urbana
            Sono altresì attribuite al Corpo della P.M. mansioni di prevenzione e contrasto ai fini dell’incolumità pubblica e della sicurezza urbana, quali condizioni primarie per un ordinato svolgimento della vita civile.
            Per incolumità pubblica si intende l’integrità fisica della popolazione.
            Per sicurezza urbana si intende un bene pubblico da tutelare attraverso attività poste a difesa, nell’ambito delle comunità locali, del rispetto delle norme che regolano la vita civile, per migliorare le condizioni di vivibilità nei centri urbani, la convivenza civile e la coesione sociale.
            Ai fini di cui sopra, e previo specifico provvedimento del Sindaco, quale Ufficiale di Governo, la Polizia Municipale interviene, con l’ausilio delle Forze di Polizia statali, per prevenire e contrastare:
a)      Le situazioni urbane di degrado o di isolamento che favoriscono l’insorgere di fenomeni criminosi, quali lo spaccio di stupefacenti, lo sfruttamento della prostituzione, l’accattonaggio con impiego di minori e disabili e i fenomeni di violenza legati all’abuso di alcool;
b)      Le situazioni in cui si verificano comportamenti quali il danneggiamento al patrimonio pubblico e privato o che ne impediscono la fruibilità e determinano lo scadimento della qualità urbana;
c)      L’incuria, il degrado e l’occupazione abusiva di immobili tali da favorire le situazioni indicate ai punti a) e b);
d)      Le situazioni che costituiscono intralcio alla pubblica viabilità o che alterano il decoro urbano, in particolare quelle di abusivismo commerciale e di illecita occupazione di suolo pubblico;
e)      I comportamenti che, come la prostituzione su strada o l’accattonaggio molesto, possono offendere la pubblica decenza anche per le modalità con cui si manifestano, ovvero turbano gravemente il libero utilizzo degli spazi pubblici o la fruizione cui sono destinati e che rendono difficoltoso o pericoloso l’accesso ad essi.
            Il Corpo della PM, inoltre, nell’ambito delle proprie competenze istituzionali e sulla base degli indirizzi promananti dal Sindaco, concorre alla definizione di un sistema integrato di politiche per la sicurezza urbana attraverso:
–          La promozione di percorsi formativi presso le scuole per la diffusione della cultura della sicurezza , della prevenzione e della legalità.
–          Lo svolgimento di azioni positive, quali campagne di informazione, promozione della vigilanza di prossimità ed ogni altra azione finalizzata a ridurre l’allarme sociale, la criminalità e gli atti incivili.
–          La collaborazione con l’Amministrazione comunale e con le forze di Polizia nel perseguimento dei fini di safety e security nell’ambito dei grandi eventi, delle manifestazioni pubbliche e dei pubblici spettacoli.
 
 
Art. 8 – Funzioni e compiti del Corpo della Polizia Municipale nel Comune di Pescara
            Ferma restando la competenza dello Stato nelle materie dell’ordine e della sicurezza pubblica – ai sensi dell’art. 117, secondo comma lett. h) della Costituzione -, le funzioni ed i compiti del Corpo della Polizia Municipale comprendono l’insieme delle attività rese alla collettività per il controllo del territorio, e per rispondere alle esigenze del rispetto della legalità quale elemento fondamentale della società civile e condizione essenziale per il suo sviluppo, e sono dirette a tutelare l’ordinata e civile convivenza a livello locale, attraverso la prevenzione ed il contrasto delle situazioni e dei comportamenti che violano le leggi ed i regolamenti. In particolare i compiti e le funzioni specifici della Polizia Municipale sono i seguenti:
a)      La polizia amministrativa locale, come sopra definita;
b)      La vigilanza per la prevenzione e la repressione delle violazioni ai regolamenti ed alle ordinanze comunali in materia di polizia locale, di igiene e sanità pubblica e di sicurezza integrata;
c)      Lo svolgimento di incarichi di informazione, di accertamento e di rilevazione dei dati connessi ai compiti istituzionali del Comune;
d)      La vigilanza sull’integrità e sulla conservazione del demanio e del patrimonio comunale;
e)      La prestazione di “servizi d’ordine”, di vigilanza, d’onore e di scorta necessari per l’espletamento delle attività e dei compiti istituzionali;
f)       La prestazione di soccorso in occasione di pubbliche calamità e disastri, in collegamento e raccordo con gli altri organi operanti nel Settore della Protezione Civile, secondo le modalità di cui al piano comunale di Protezione Civile;
g)      La polizia urbana, rurale, edilizia, commerciale, annonaria, ambientale, igienico-sanitaria e, più in generale, la tutela del consumatore;
h)      La polizia tributaria con specifico riferimento alle attività ispettive e di vigilanza relative ai tributi locali di competenza;
i)        I servizi di rappresentanza necessari all’espletamento delle attività istituzionali del Comune, nonché i servizi di scorta al Sindaco ed al civico Gonfalone.
j)        Segnalazioni alle autorità competenti di disfunzioni o carenze dei servizi pubblici.
k)      Trattamenti ed accertamenti sanitari obbligatori: in particolare, predisposizione dell’ordinanza sindacale ed esecuzione della stessa limitatamente al servizio di scorta del personale sanitario incaricato della esecuzione di Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO) e di Accertamento Sanitario Obbligatorio (ASO), nonché all’assistenza al personale sanitario competente; con l’approvazione del presente Regolamento si dà atto che il Settore Responsabile della conformità tecnica dell’Ordinanza sindacale di A.S.O e T.S.O. è individuato nel Corpo della P.M.
l)        Lo svolgimento, più in generale, di tutte le attività amministrative, procedurali, contrattuali e contabili accessorie, propedeutiche e comunque connesse con le mansioni di cui sopra, nonchè tutti gli altri adempimenti previsti da provvedimenti e deliberazioni dei competenti Organi comunali, purchè non in contrasto con la presente normativa di riferimento.
  • La Polizia Municipale esplica le proprie funzioni curando che ogni relazione con il cittadino/utente sia ispirata a cortesia, disponibilità e piena collaborazione per le necessità e difficoltà insorgenti, nonché ad accoglienza per i visitatori della città.
  • Il Corpo è tenuto, al suo interno, ad osservare, pur nel rispetto dei ruoli, comportamenti che compongano ogni divergenza, nella consapevolezza del ruolo rivestito e dell’interesse del cittadino.
            Gli addetti al Corpo della Polizia Municipale, fatto salve le attribuzioni del Sindaco nei casi di legge, non possono essere destinati a compiti o mansioni diversi da quelli tassativamente indicati dalla vigente normativa regionale.
            A tutto il personale del Corpo si applicano per gli istituti accessori della indennità di risultato, della progressione economica orizzontale, dell’efficienza, della produttività, ecc, le previsioni di cui al D. Lgs. 150/2009 e ss.mm.ii..
 
 
Art. 9 – Collaborazione con le Forze di Polizia dello Stato
            Nell’esercizio delle funzioni in materia di pubblica sicurezza, polizia giudiziaria ed ordine pubblico cui il Sindaco sovrintende, quale ufficiale di governo, ai sensi del novellato art. 54, comma 1, d.lgs. 267/2000, il Corpo della Polizia Municipale coopera con le Forze di Polizia statali nell’ambito delle direttive di coordinamento impartite dal Ministro dell’Interno – Autorità nazionale di pubblica sicurezza -.
            Più in generale, nell’ambito territoriale dell’Ente di appartenenza e nei limiti delle proprie attribuzioni, collabora con le Forze di Polizia dello Stato, previa disposizione del Sindaco, quando ne venga fatta, per specifiche operazioni, richiesta motivata dalle competenti autorità.
            Nei casi d’urgenza la disposizione può essere impartita dal Comandante. In tal caso ne deve essere data immediata comunicazione al Sindaco.
            Nell’esercizio di tali funzioni il personale dipende operativamente e funzionalmente dalle competenti Autorità di Pubblica Sicurezza, nel rispetto delle intese intercorse con le dette Autorità.
            L’ambito territoriale in cui la Polizia Municipale esercita tutte le funzioni riportate nel presente articolo è il territorio del Comune di appartenenza, fatte salve le eccezioni di legge.
 
 
Art. 10 – Funzioni del Sindaco e dipendenza della Polizia Municipale
            Nel rispetto del principio di separazione tra funzioni di indirizzo politico e funzioni attinenti alla gestione operativa, al Sindaco o Assessore alla P.M., compete il potere di impartire gli indirizzi al Comandante del Corpo ed il controllo sullo svolgimento delle funzioni e dei compiti di polizia municipale per l’efficace raggiungimento degli obiettivi assegnati.
            Il Comandante del Corpo, ferma restando l’autonomia organizzativa ed operativa, è responsabile direttamente verso il Sindaco o l’Assessore alla P.M. della propria attività istituzionale.
Per la verifica del rispetto degli indirizzi e per le azioni di coordinamento e controllo attinenti alla gestione amministrativa, il Sindaco, o l’Assessore alla P.M., si può avvalere del Direttore Generale.
Il Sindaco, o Assessore alla P.M., per il tramite del Comandante dispone dell’impiego del personale per particolari servizi o specifiche operazioni, d’intesa con le Autorità competenti, a norma degli artt. 3 e 4, della L. 65/1986.
            Il Sindaco comunica al Prefetto i nominativi del personale addetto alla Polizia Municipale per il conferimento e/o la revoca della qualità di agente di pubblica sicurezza; stessa cosa per il personale di P.M. in regime di applicazione di cui all’art. 12. disposizioni d’attuazione del c.p.p. 
 
 
 
TITOLO II
 
Organico ed attribuzioni
 
 
Art. 11 L’Amministrazione comunale ed il Corpo della P.M.
            Ai sensi della vigente normativa e preso altresì atto delle disposizioni in tal senso dettate dal C.C.N.L. (contratto dirigenti area Enti Locali 22 febbraio 2006), che evidenzia la necessità di riconoscere il ruolo specifico della Polizia Locale, il Corpo della Polizia Municipale costituisce un’unità operativa autonoma e complessa che non può costituire struttura intermedia di s ettori amministrativi più ampi, né essere posta alle dipendenze di un dirigente di settore, di servizio, di area, di dipartimento o di unità operativa diversa comunque denominata.
            Il Comandante del Corpo riveste la qualifica e la posizione apicale prevista per il personale dell’Ente, e la qualifica di Comandante, anche se conferita temporaneamente o ad interim, deve sempre essere attribuita a personale in possesso dello status di appartenente ai ruoli della Polizia Municipale e con comprovata professionalità ed esperienza in riferimento ai compiti specifici previsti dalla legge (statale e regionale) per la Polizia Municipale.
            In caso di vacanza del posto nella dotazione organica, nelle more dell’espletamento del concorso, le funzioni di Comandante possono essere conferite, per un massimo di sei mesi, al personale del Corpo, interno all’Ente che, unitamente al possesso dei requisiti morali e di onorabilità di legge, abbia maturato almeno cinque anni di appartenenza nella categoria richiesta per lo svolgimento di tale incarico o, in mancanza, nella categoria immediatamente inferiore.
            L’affidamento a personale esterno all’Ente dell’incarico a tempo determinato di Comandante del Corpo di Polizia Municipale, previo accertamento dell’impossibilità di far ricorso al personale interno, è subordinato al possesso, unitamente al godimento dei requisiti morali e di onorabilità di legge, del requisito individuale di espletamento di funzioni di Comandante del Corpo di Polizia Municipale per un periodo di almeno cinque anni, con inquadramento nella categoria necessaria a ricoprire il posto vacante.
            Qualora l’Ente si trovi nell’impossibilità di individuare il soggetto avente i requisiti di cui al precedente comma può affidare l’incarico a soggetti appartenenti a forze di Polizia dello Stato che, unitamente al godimento dei requisiti morali e di onorabilità di legge, abbiano espletato funzioni di Comandante di un Corpo di Polizia Municipale per un periodo di almeno cinque anni, con inquadramento nella categoria necessaria a ricoprire il posto vacante.
              
 
Art. 12 Ordinamento organizzativo del Corpo
            Il Corpo di Polizia Municipale è strutturato in Reparti OperativiI Reparti Operativi a loro volta sono suddivisi in Unità Operative, riferite alle seguenti funzioni istituzionali:
–          Reparto Comando ed U.O. Turni e Servizi;   
–          Reparto Sicurezza Stradale, Sala Operativa ed Infortunistica Stradale;
–          Reparto Commercio, Sicurezza Urbana, Patrimonio Immobiliare e Polizia Amministrativa;
–          Reparto Polizia Giudiziaria, Vigilanza Edilizia e Tutela Ambientale.
I Reparti a loro volta sono suddivisi in Unità Operative; queste ultime in Uffici.
            Si dà atto che trattasi di una strutturazione indicativa dei servizi organizzativi minimi da attribuirsi al Corpo della Polizia Municipale che, nell’ambito della stessa, e sulla base di eventuali nuovi o sopraggiunti indirizzi da parte dell’Organo di governo politico, potranno essere rimodulati ed adeguati operativamente.         
           
 
Art. 13 – Organico del Corpo
            La dotazione organica del Corpo di Polizia Municipale, visti gli obiettivi e le esigenze di servizio, è determinata tenendo conto dei seguenti parametri:
–          condizioni demografiche e morfologiche relative alla densità della popolazione residente e fluttuante, anche alla luce dei flussi turistici tipici dei periodi estivi e delle maggiori festività, durante i quali potranno essere previste forme di lavoro flessibile o il ricorso a lavoratori stagionali;
–          densità commerciale e del terziario in genere, in relazione alle condizioni economiche e sociali del proprio territorio;
–          attribuzione di sempre crescenti funzioni, relative alla sicurezza urbana, al degrado urbano, all’incolumità pubblica, alla contraffazione, al sistema più complesso e burocratizzato dei vari ambiti della gestione economico-finanziaria dell’Ente, nonché all’utilizzo di personale della P.M. applicato presso la locale Procura, oltre che a finalità di interazione con le forze di P.S.: per fronteggiare tali finalità si potrà far ricorso a forme di lavoro flessibile e a lavoratori stagionali .
            Per quanto sopra, il numero minimo degli addetti da destinare al Corpo della Polizia Municipale deve essere determinato in ragione dei criteri, dei parametri e dei dati numerici di cui sopra, fatte salve le specifiche previsioni della L.R 42/2013 (deliberazione della Giunta regionale di cui all’art. 10) sulla dotazione organica del Corpo della Polizia Municipale.
 
 
Art. 14 – Accesso al Corpo di P.M.
            Per accedere al Corpo della Polizia Municipale di Pescara è sempre richiesto il possesso dei requisiti morali e di onorabilità necessari ai fini del conferimento, da parte del Prefetto, della qualifica di agente di P.S. di cui all’art. 5, comma 2, L. 7 marzo 1986, n. 65, ovvero (tra gli altri) il godimento dei diritti civili e politici, l’idoneità psico-fisica, piena ed incondizionata, all’impiego ed alle mansioni proprie della P.M. di cui al D. Lgs. 81/2008, il non aver subito condanne a pena detentiva per delitto non colposo, il non essere stato sottoposto a misure di prevenzione, e il non aver riportato condanne penali che impediscano, ai sensi delle vigenti disposizioni in materia, la costituzione del rapporto di impiego con la P.A..
            Al fine di assicurare la tutela della credibilità, della onorabilità e del prestigio che deve contraddistinguere chi è chiamato a svolgere le peculiari funzioni della Polizia Municipale, esplicantesi in mansioni istituzionali di Polizia Giudiziaria, Pubblica Sicurezza, Polizia Amministrativa, Sicurezza Urbana, i predetti requisiti devono sussistere, e permanere, in primis, nel caso di assunzione/nomina del Comandante del Corpo di P.M., per il quale l’accesso alla funzione avviene ai sensi dell’art. 97 Cost., fatto salvo il previo esperimento delle obbligatorie procedure di mobilità, da effettuarsi, quest’ultima, esclusivamente nei limiti delle previsioni di cui al precedente art. 11 e della connessa legge regionale di riferimento.
            I medesimi requisiti di onorabilità, di cui sopra, devono essere altresì posseduti da parte degli Ufficiali del Corpo cui vengano conferiti gli incarichi di Alta Professionalità, Posizione Organizzativa, nonché le funzioni Vicarie.
 
Art. 15 – Qualifiche e Categorie
            Fermo restando il sistema di classificazione determinato dai C.C.N.L. vigenti, fino all’approvazione del Regolamento Regionale di cui all’art. 26 della L.R. n. 42/2013, e dei provvedimenti previsti dagli articoli 10, 20 e 21 della medesima L.R. n. 42/2013, trova applicazione quanto disposto dalpresente Regolamento del Corpo di P.M., in virtù del quale sono istituite le seguenti qualifiche e categorie funzionali:
  • Comandante: Dirigente Responsabile del Corpo della Polizia Municipale
  • Ufficiali: Addetti al coordinamento e controllo
– Capo Reparto: Ufficiale titolare di posizione organizzativa (funzionario/istruttore direttivo di vigilanza);           
– Responsabile di Unità Operativa: Ufficiale responsabile del procedimento amministrativo e dell’attività di vigilanza (funzionario/ istruttore direttivo di vigilanza);    
  • Agenti:
– Sottufficiale ed Operatore di Vigilanza (Istruttore di vigilanza).                         
                        
 
Art. 16 – Attribuzioni del Comandante
            Nel rispetto del principio di separazione tra funzioni di indirizzo politico e funzioni attinenti alla gestione operativa e del personale, al Sindaco, o all’Assessore alla P.M., compete il potere di impartire gli indirizzi nei confronti del Comandante del Corpo nonché il controllo sullo svolgimento delle funzioni e dei compiti di polizia per l’efficace raggiungimento degli obiettivi assegnati.
            Pertanto, ferma restando l’autonomia organizzativa ed operativa, il Comandante del Corpo è responsabile verso il Sindaco, o Assessore alla P.M., della gestione delle risorse assegnate, dell’organizzazione e dell’impiego tecnico-operativo, della disciplina degli addetti alla polizia locale, della comunicazione interna ed esterna, dell’addestramento e della formazione degli appartenenti al Corpo; lo stesso assicura la presenza in servizio ed organizza il proprio tempo di lavoro, nel rispetto dell’orario settimanale contrattualmente previsto, in modo flessibile rispetto alle esigenze connesse con l’espletamento dell’incarico affidato.
Il Sindaco, o l’Assessore alla P.M., esplica le attività di competenza secondo le previsioni di cui all’art. 10.
            Spetta al Comandante, con l’unico ed inderogabile limite del rispetto del segreto istruttorio, ogni forma di rappresentatività esterna dell’attività del Corpo relativamente agli atti, ai provvedimenti ed alle operazioni di servizio svolte dalle polizia municipale.
            Eventuali ulteriori incarichi conferiti dall’ente locale non possono confliggere con le peculiari funzioni di polizia giudiziaria e polizia amministrativa proprie della funzione di Comandante del Corpo di P.M.
            Per l’organizzazione generale dei servizi, in conformità alle funzioni d’istituto e nell’ambito delle funzioni attribuite ai Dirigenti dell’Ente, al Comandante spetta di:
  • impartire le direttive e vigilare sull’espletamento dei servizi, conformemente alle attribuzioni conferite;
  • assicurare la massima azione sinergica degli appartenenti al Corpo operando per ridurre ogni tensione o contrasto al suo interno;
  • disporre l’assegnazione e la destinazione di tutto il personale dipendente ai singoli Uffici e Servizi, Settori od altre Amministrazioni richiedenti (ad esempio in caso di comandi, distacchi, applicazioni presso la Procura della Repubblica, ecc.), secondo le specifiche necessità ed in conformità alle norme che disciplinano la materia concernente la mobilità del personale;
  • disporre e coordinare i servizi del Corpo con quelli delle Forze di Polizia, Protezione Civile, Polizie Locali, intervenute ai sensi di legge, secondo le intese stabilite dall’Amministrazione;
  • mantenere i rapporti con la Magistratura, con le Autorità di PS, del Comune o di altri Enti collegati al Corpo da necessità operative;
  • rappresentare il Corpo di Polizia Municipale nei rapporti interni, esterni, anche con la stampa, ed in occasione di manifestazioni pubbliche;
  • esprimere pareri su macro progetti, programmi, interventi, atti e provvedimenti che riguardano la circolazione stradale, il traffico e le altre materie attribuite dal presente Regolamento.
Spetta inoltre al Comandante:
  • rappresentare legalmente l’Ente nei giudizi promossi, ai sensi dell’art. 21 della L. 689/1981, in opposizione a provvedimenti sanzionatori in materia di polizia amministrativa.
  • essere membro di diritto della delegazione trattante di parte pubblica per tutte le materie e le problematiche sindacali attinenti alla P.M.
  • attuare il Piano della Performance secondo le previsioni di legge.
 
           
Art. 17 – Attribuzione di funzioni vicarie – Vice Comandante –
            In caso di assenza o impedimento del Comandante le relative funzioni sono espletate dall’Ufficiale cui lo stesso abbia conferito, con apposito provvedimento, e nei limiti dello stesso, lo svolgimento di funzioni vicarie.
L’Ufficiale Vice Comandante viene individuato unicamente tra le figure degli Ufficiali titolari di una delle Posizioni Organizzative istituite all’interno del Corpo, e che abbiano i requisiti morali e di onorabilità di legge.
            In mancanza di Comandante e Vice Comandante, le funzioni possono essere temporaneamente conferite al personale del Corpo di pari categoria del Vice Comandante, ovvero al personale di categoria immediatamente inferiore.
           
 
Art. 18 – Attribuzioni degli Ufficiali Capi Reparto
            I Capi Reparto – Titolari di posizione organizzativa – sono responsabili verso il Comandante dell’addestramento, della disciplina e dell’impiego tecnico-operativo degli appartenenti al Corpo.
            Gli stessi, inoltre:
  • Coadiuvano il Comandante in tutte le sue attribuzioni e lo sostituiscono, per i Servizi di competenza, in caso di assenza temporanea;
  • Coordinano l’organizzazione generale dei servizi in conformità alle funzioni d’istituto, sulla base delle direttive e degli ordini di servizio impartiti dal Comandante;
  • Riferiscono periodicamente al Comandante sui risultati ottenuti dai Servizi;
  • Coordinano e controllano l’attività delle Unità Operative, ne sovrintendono l’attività con compiti di indirizzo e di controllo sull’esecuzione degli atti e dei provvedimenti di attribuzione, con piena responsabilità delle istruzioni impartite e del conseguimento dei risultati;
  • Intrattengono i rapporti con gli altri Organi Istituzionali (Corpi di Polizia, Amministrazione e Magistratura), su delega del comandante;
  • Emanano gli ordini di servizio sulla base delle direttive ricevute e stabiliscono le modalità di esecuzione;
  • Raccolgono le proposte e i suggerimenti dei dipendenti;
  • Dispongono, nell’espletamento del servizio di pronta reperibilità, l’impiego del personale all’uopo previsto;
  • Organizzano, all’occorrenza coordinando e controllando di persona, i servizi di particolare rilievo o in cui è impiegato un numero rilevante di Operatori;
  • Coordinano e controllano il personale dipendente nell’esecuzione dei servizi interni ed esterni, secondo le direttive ricevute;
  • Promuovono l’azione disciplinare nei confronti degli appartenenti al Corpo;
  • Effettuano la valutazione del personale assegnato e propongono la valutazione  finale, in conformità con la normativa vigente;
  • Verificano che il personale sia curato nella persona e che l’uniforme sia indossata correttamente;
  • Controllano con ispezioni la buona conservazione delle dotazioni;
 
 
Art. 19 – Attribuzioni degli Ufficiali Responsabili di Unità Operative        
Gli Ufficiali sono responsabili del procedimento amministrativo e della specifica attività di vigilanza pertanto gli stessi, nell’ambito delle istruzioni, direttive o comandi ricevuti, provvedono a:
  • Fornire istruzioni normative ed operative al personale subordinato;
  • Disciplinare l’impiego tecnico operativo del personale dipendente, secondo le necessità ed in ottemperanza alle direttive ricevute;
  • Controllare l’esecuzione degli atti e dei provvedimenti di natura tecnica, giuridica ed amministrativa;
  • Curare i rapporti di collaborazione per gli interventi necessari, con altri enti e con gli altri organi istituzionali;
  • Osservare i problemi della circolazione stradale nel territorio di competenza ed analizzare ogni causa che turbi l’ordine e la sicurezza nelle diverse aree cittadine avanzando proposte e suggerimenti utili a migliorare la situazione;
  • Sovrintendere alle attività delle materie Istituzionali coadiuvando i Capi Reparto;
  • Coordinare e controllare il personale dipendente nell’esecuzione dei servizi interni ed esterni, e secondo le direttive ricevute;
  • Controllare l’uso di strumenti tecnici di lavoro, anche complessi, lo stato, la manutenzione e la guida dei veicoli di servizio e di tutte le dotazioni distribuite;
  • Predisporre atti nelle materie e funzioni di pertinenza del Corpo;
  • Redigere relazioni, rapporti giudiziari e amministrativi di specie;
  • Controllare le attività svolte dai sottufficiali e dagli Operatori (Agenti) di Polizia Municipale, nell’ambito delle zone e funzioni assegnate;
  • Rappresentare il Corpo della P.M. su delega del Comandante.
Gli stessi sono altresì tenuti ad istruire il personale di qualifica inferiore, sulla base delle conoscenze teorico pratiche possedute;
            E’ istituita la figura dell’Ufficiale di Servizio che, per particolari giornate lavorative ed esigenze di servizio, può essere anche unica, nel rispetto dei limiti orari massimi di legge.
In stretta correlazione con gli Ufficiali operano i Sottufficiali Capo Turno che, oltre ad essere Responsabili di Ufficio, svolgono attività di ausilio, collaborazione e sostituzione degli Ufficiali in caso di assenza/impedimento di questi ultimi.
 
             
Art. 20 – Attribuzioni degli Agenti
            Gli Agenti (Sottufficiali ed operatori di vigilanza) di Polizia Municipale espletano tutte le mansioni inerenti le funzioni di Istituto.
            L’azione degli addetti al Corpo deve essere soprattutto preventiva, informativa, educativa e, ove necessario, repressiva.
            I compiti degli Agenti di Polizia Municipale consistono, principalmente in:
a)      Attività rivolta ai controlli esterni nelle materie attribuite dalle leggi e dal presente regolamento alla polizia municipale (es. viabilità, commercio, edilizia, infortunistica stradale, servizi informativi ecc.) oltre a funzioni di vigilanza e controllo in materia amministrativa e commerciale sul demanio marittimo nell’ambito territoriale di competenza, anche con riguardo alle ordinanze di balneazione emanate; tale attività può comportare la conduzione di tutti i mezzi in dotazione al Corpo e l’utilizzo degli strumenti tecnici;
b)      Servizi di piantone, di indirizzo e di informazioni al pubblico ed all’utenza presso la sede del Comando e presso il Palazzo Comunale;
c)      Eventuale impiego in servizi interni presso gli uffici del Comando o come Operatore di Sala Operativa;
d)      Ulteriori mansioni secondo le direttive impartite dai superiori gerarchici, nei limiti previsti da leggi e regolamenti; in particolare, al Sottufficiale competono le mansioni di capo pattuglia nei servizi esterni e di capo turno nella centrale Operativa e nelle attività di controllo degli Agenti.
            Gli agenti sono tenuti ad assolvere con cura e diligenza i doveri del servizio e dell’Ufficio nel rispetto delle Leggi, dei regolamenti, delle ordinanze e delle istruzioni e direttive ricevute, con spirito di leale collaborazione tra di loro per garantire un servizio efficace e funzionale, sostituendosi a vicenda in caso di impedimento, previa comunicazione all’Ufficiale ed alla Sala Operativa.
            Il comportamento deve essere improntato al senso di disciplina verso i propri superiori e di cortesia verso i colleghi ed il pubblico.
            Svolgono le proprie funzioni come appiedati o a bordo di veicoli, utilizzando tutti gli strumenti e le apparecchiature tecniche di cui sono muniti per l’esecuzione di tutti i compiti istituzionali.
            Gli operatori di polizia municipale svolgono sempre in numero almeno di due, collegati continuativamente alla Sala Operativa (eventualmente anche delle Forze di P.S.) per eventuale supporto, i servizi esterni di pattugliamento non ordinari di seguito indicati:
–          vigilanza per funzioni di sicurezza urbana e per attività a contrasto del degrado urbano;
–          svolgimento di funzioni ausiliare di P.S. e Ordine Pubblico;
–          interventi di TSO e ASO;
–          servizi durante il turno notturno (di cui al D. Lgs.vo 8 Aprile 2003, n.66);
–          servizi di infortunistica stradale;
–          posti di controllo di polizia stradale;
–          servizi di pronto intervento per le fattispecie sopra delineate.
Sono fatte salve le prescrizioni di tutela e sicurezza sui luoghi di lavoro previste dal DVR aziendale.
 
 
Art. 21 – Rapporto gerarchico
            Le funzioni del Corpo di Polizia Municipale si esplicano secondo i principi del rapporto gerarchico, richiamato dall’art. 9 Legge 65/1986.
            La gerarchia si esprime secondo la precedenza di grado ovvero, a parità di grado, secondo l’anzianità di servizio nel grado e, a seguire, nel Corpo e, da ultimo, secondo il criterio del più anziano di età.
            Gli appartenenti al Corpo di Polizia Municipale sono tenuti a seguire le direttive impartite dai superiori gerarchici, nei limiti del loro stato giuridico e delle leggi.
            Il superiore ha l’obbligo di indirizzare l’operato del personale dipendente e di assicurare, con istruzioni specifiche, il buon andamento del servizio, garantendo ai subordinati parità di trattamento e tutelandone la dignità.
            Spetta ad ogni superiore l’obbligo di vigilare sul rispetto delle norme di servizio e di comportamento di tutto il personale. 
 
 
 
TITOLO III
Formazione Professionale – Servizi del Corpo – Mobilità – Distacchi
 
 
Art. 22 – Formazione professionale
  1. Il Corpo di Polizia Municipale assume il metodo della formazione ricorrente e dell’aggiornamento professionale degli operatori come modalità ordinaria di funzionamento.
  2. Il Comando del Corpo cura la formazione professionale e l’istruzione di tutti gli appartenenti al Corpo, mediante corsi ed altre iniziative di cui sarà data la massima diffusione.
  3. Le attività relative alla formazione, alla riqualificazione, all’aggiornamento ed alla specializzazione per gli appartenenti al Corpo sono svolte avvalendosi di attrezzature interne ed esterne all’Amministrazione Comunale.
  4. I docenti sono scelti tra gli appartenenti al Corpo e tra altri operatori qualificati, interni ed esterni, all’Amministrazione; in particolare, quando le materie di insegnamento rivestono rilevante complessità tecnico-giuridica, ci si può avvalere anche di docenti universitari, di personale appartenente alla Magistratura e/o alle Forze dell’Ordine.
  5. Possono essere nominati istruttori di tiro del Corpo della Polizia Municipale, con provvedimento del Comandante, gli operatori di P.M. in possesso della licenza per Istruttore e Direttore di Tiro a segno, rilasciata ai sensi dell’art. 31 L. 110/1975, e della qualifica di Istruttore Istituzionale UITS rilasciata dall’Unione Italiana Tiro a Segno, che abbiano almeno dieci anni di servizio, espletati nell’ambito del Servizio Vigilanza dell’Ente di appartenenza; possono essere altresì nominati Direttori di tiro, con provvedimento del Comandante, gli operatori di P.M. in possesso della licenza per Istruttore e Direttore di Tiro a segno, rilasciata ai sensi dell’art. 31 L. 110/1975, sempre che abbiano almeno dieci anni di servizio espletati nell’ambito del Servizio Vigilanza dell’Ente di appartenenza.
  6. La frequenza dei corsi e delle conferenze, tenuti in orario di servizio, è obbligatoria per il personale cui gli stessi sono destinati. I corsi e le conferenze possono essere organizzati in più sessioni, per consentire la più ampia partecipazione.
  7. La formazione e l’aggiornamento si ispirano al principio di rimuovere ogni discriminazione fra i sessi all’interno del Corpo.
  8. L’Amministrazione, onde preservare l’incolumità personale degli operatori e dei terzi, può organizzare corsi di addestramento per la difesa personale, per l’utilizzo di presidi tattici difensivi (ove gli stessi siano previsti dalla legge regionale) diversi dalle armi, per le tecniche di gestione di situazioni a rischio e per qualsiasi altra azione inerente alle operazioni di servizio di competenza.
 
 
Art. 23 – Formazione di base per gli Agenti di Polizia Municipale
  1. I vincitori dei concorsi per posti di Agente sono tenuti a frequentare, possibilmente nel periodo di prova, specifici corsi di formazione di base ai sensi delle leggi regionali vigenti in materia; i contenuti, la durata e le modalità organizzative di massima dell’attività di prima formazione per il personale della polizia locale sono regolamentati con il provvedimento della Giunta Regionale di cui all’art. 20, comma 2, della L.R. 20 novembre 2013, n. 42.
 
 
Art. 24 – Altri corsi di istruzione professionale
  1. Gli appartenenti al Corpo di Polizia Municipale possono frequentare corsi di lingua straniera, appositamente organizzati, al fine di acquisire una conoscenza sufficiente a tenere una corretta conversazione nella lingua straniera.
  2. L’Amministrazione comunale favorisce, altresì, l’approfondimento culturale e la partecipazione a corsi, seminari, convegni rivolti all’informazione turistica ed artistica sulla Città di Pescara.
 
 
Art. 25 – Aggiornamento e specializzazione professionale
  1. Tutti gli appartenenti al Corpo sono tenuti a curare l’aggiornamento della propria preparazione professionale e culturale, secondo le modalità indicate dal Comando.
  2. L’aggiornamento professionale viene assicurato periodicamente all’interno del Corpo mediante lezioni di istruzione e riunioni di addestramento, dedicate alla conoscenza di nuove disposizioni legislative, amministrative e tecniche nelle materie di lavoro di rilevante importanza da tenersi, per quanto possibile e compatibilmente con le esigenze di servizio, almeno una volta all’anno.
  3. L’aggiornamento viene perseguito anche mediante l’organizzazione di seminari e giornate di studio e con la partecipazione a corsi e convegni fuori sede. I partecipanti hanno l’obbligo di riferire quanto appreso a colleghi, verbalmente o con relazione scritta, e di fornire alla Segreteria del Comando il materiale acquisito.
  4. Qualora determinati argomenti inerenti il servizio debbano essere illustrati verbalmente e collettivamente al personale, o integrati da prove pratiche, il Comando indìce riunioni.
Il personale ha l’obbligo di partecipare a dette riunioni anche se tenute fuori dal proprio orario di lavoro ordinario; dall’obbligo resta escluso il personale in riposo o in ferie.
 
 
Art. 26 – Funzionalità ed efficienza dei servizi – Assegnazione ed impiego del personale –
            Al fine di perseguire gli obiettivi dell’Amministrazione e di contribuire al regolare e ordinato svolgimento della vita cittadina, il personale della Polizia Municipale svolge, nel territorio di competenza, le funzioni e le attività d’istituto previste dalle disposizioni in materia e in particolare quelle definite nella Legge 7 Marzo 1986 n. 65 e nel presente Regolamento.
            Il personale viene assegnato ai diversi tipi di servizio con provvedimento del Comandante, in conformità alle disposizioni sulla mobilità del personale e sull’organizzazione del lavoro, tenuto conto della professionalità, impegno e disponibilità da ciascuno dimostrate.
 
 
Art. 27 – Servizi di controllo
            Per il perseguimento delle finalità del presente Regolamento ed in considerazione dell’estensione territoriale del Comune, i servizi del Corpo sono prevalentemente assicurati sia da personale auto o moto montato sia, in relazione a aree poco estese e nelle zone a traffico limitato, aree pedonali, e più in generale aree di pregio del centro cittadino, da Operatori appiedati e/o muniti di velocipedi o ciclomotori. Di norma, quando è possibile, al fine di garantire la migliore efficacia dell’attività di vigilanza e la tutela fisica dell’Operatore, il servizio sarà svolto in coppia.
            Il personale appiedato, in casi di interventi nei servizi di viabilità, quando le condizioni atmosferiche sono avverse, tipo pioggia battente, neve abbondante, forti raffiche di vento, permane in prossimità del posto riparato più vicino al posto di servizio (eventualmente anche dentro il veicolo di servizio), ed interviene non appena le condizioni lo permettano, e, in caso di urgenze ed emergenze tali da richiedere il tempestivo intervento al fine di salvaguardare la sicurezza e l’incolumità pubblica e privata, ultimato l’intervento e cessata la situazione eccezionale, è autorizzato ad effettuare, d’intesa con il Comando, le operazione opportune al recupero della propria normalità fisica e dell’abbigliamento indossato al momento dell’intervento, che abbia eventualmente riportato danni, imbrattamenti, bagni d’acqua.
            In presenza delle suddette condizioni eccezionali, in ausilio del personale appiedato, è inviato un numero congruo di personale automontato.
            Nel caso in cui i servizi che comportano l’assunzione della posizione eretta eccedano il normale orario di lavoro, saranno previsti opportuni periodi di intervallo oppure altri accorgimenti che consentano di non sottoporre il personale interessato a carichi di lavoro non rientranti nella norma; il tutto sempre nel pieno rispetto delle eventuali indicazioni e prescrizioni contenute nel D.V.R. aziendale e promananti dal medico competente.
 
 
Art. 28 – Servizio a bordo di veicoli
            Il Comandante impiega gli Appartenenti al Corpo, che abbiano conseguito o abbiano i requisiti per conseguire il titolo abilitativo di cui all’art. 139 del Codice della Strada, per la guida dei veicoli in dotazione al Corpo immatricolati ai sensi dell’art. 93 del D. L.vo 30.04.1992 n. 285 (C.d.S.) o, comunque ,destinati a servizi di Polizia Stradale.
            Il Personale consegnatario di un veicolo deve condurlo con perizia e accortezza, curandone la buona tenuta, il decoro e la pulizia e segnalando ogni necessità di ordinaria e straordinaria manutenzione.
 
 
Art. 29 –Servizi appiedati e Vigili diQuartiere
            Per assicurare un più stretto contatto con i cittadini, il servizio è strutturato in maniera da assicurare interventi di presenza, controllo e prevenzione nell’ambito dell’intero territorio e specialmente nelle zone più frequentate e “turistiche” del centro abitato e nei punti strategici, anche con presenza appiedata dei c.d. “Vigili di Quartiere”; più in particolare, il personale non armato assegnato al Servizio di Polizia Stradale, e che svolga servizi esterni (ivi compresi eventuali “Vigili Stagionali”), sarà impiegato, prioritariamente, nell’espletamento delle seguenti mansioni: vigili di Quartiere; servizio di presenza e di tutela della incolumità degli utenti dinanzi alle scuole cittadine; controllo velocipedi; controllo divieto di sosta per veicoli in doppia fila, ovvero con disco orario scaduto o con pagamento non effettuato, ovvero in sosta su stalli di carico e scarico merci; controllo corretto conferimento rifiuti solidi urbani; controllo pulizia e decoro urbano con particolare riferimento al rispetto della normativa sulle deiezioni canine; più in generale lo stesso personale sarà comunque impiegabile nei servizi diretti a regolare il traffico e la sosta, anche con riguardo alle Aree Pedonali, Aree di Pregio cittadine, Zone a Traffico Limitato e stalli per disabili.
            Il servizio è, d’ordinario, svolto su due fasce orarie (comprese nell’orario minimo tra le 07.30 e le 22), con estensione delle stesse almeno fino alle ore 24.00 nei giorni di massimo afflusso “notturno” (fine settimana, prefestivi e festivi infrasettimanali) e con orario di norma fino alle 01,00 circa durante i mesi estivi, fatte comunque salve le  variazioni derivanti da sopravvenute  esigenze di servizio (soprattutto per quanto attiene i giorni di fine settimana): saranno comunque da considerarsi prioritari i diversi e specifici indirizzi promananti dal Sindaco/Assessore delegato/ Giunta Comunale.
 
 
Art. 30 – Personale amministrativo in servizio presso il Corpo di Polizia Municipale
            Per lo svolgimento dei compiti amministrativi, contrattuali e finanziari connessi alle proprie esigenze, il Corpo di Polizia Municipale si avvale di personale qualificato e/o con prescrizioni di servizio, appartenente ai propri ruoli, da destinare ai servizi interni, necessariamente accessori e propedeutici rispetto a quelli di istituto; ai servizi interni, di carattere più prettamente amministrativo potrà essere destinato anche il personale che sia stato dichiarato permanentemente non idoneo ai servizi di P.M.
            Potrà altresì avvalersi di personale esterno specializzato che sia abilitato allo svolgimento di determinate funzioni (a titolo di mero esempio, si pensi al RUP e/o aiuto RUP per le gare di maggiore importanza attinenti al servizio di Polizia Municipale ed a tutte le conoscenze specialistiche connesse a siffatta figura; si pensi alla figura dell’informatico esperto di videosorveglianza, nel caso in cui si decida di istituire uno specifico e mirato servizio presso il Corpo di P.M.) che, in tal senso, presta servizio a tutti gli effetti presso il Corpo di Polizia Municipale, ed a cui si applicano le disposizioni del presente Regolamento compatibili con il particolare status.
            Il personale amministrativo dipende gerarchicamente dal Comandante che ne definisce le dipendenze funzionali.
 
 
Art. 31 – Collegamento dei servizi a mezzo radio ed apparecchi audiovisivi
            I servizi esterni devono essere collegati al Comando di appartenenza con idonee attrezzature audio ricetrasmittenti, o sistemi a questi assimilabili (si pensi anche all’utilizzo di telefoni cellulari), in grado di garantire agli appartenenti al Corpo la costante possibilità di contatto con la Centrale Operativa e con gli altri Operatori in servizio.
            Il personale comandato deve utilizzare l’apparecchio portatile in dotazione secondo le disposizioni di servizio; inoltre lo stesso ne deve curare la custodia e la funzionalità.
            Il linguaggio da usare nelle comunicazioni radio deve essere scarno e corretto, scevro da polemiche e limitato al collegamento per ragioni di servizio.
            Il personale in servizio collegato via radio (o tramite modalità assimilabili) deve mantenersi permanentemente in collegamento con la Centrale Operativa da cui dipende, salvo dispensa espressamente accordata per limitato periodo di tempo.
            Gli Operatori-Agenti di P.M. devono dare la posizione richiesta e seguire le istruzioni provenienti dalla Centrale Operativa. In assenza di comunicazioni, seguono il programma di lavoro già stabilito tramite l’apposito foglio di marcia, comunicando sempre in via preventiva all’Ufficiale di servizio eventuali variazioni rispetto al foglio di marcia.
            Il coordinamento della suddetta Centrale Operativa, cui sono collegati gli apparati radio, i terminali e le telecamere, è demandato all’Ufficiale di servizio ed a quello specificamente incaricato, il quale costantemente vigila sull’andamento dei servizi.
 
 
 
Art. 32 – Prestazioni straordinarie e prolungamento del servizio
            Nel rispetto della normativa vigente, le prestazioni in ore straordinarie sono effettuate, su disposizione del Comando, per necessità dei servizi o degli uffici inerenti ai compiti istituzionali del Corpo.
            Inoltre, le prestazioni oltre l’orario ordinario sono effettuate obbligatoriamente per tutto il tempo necessario nei seguenti casi:
  1. Al fine di portare a compimento una operazione di servizio già iniziata e non procrastinabile;
  2. In tutte le situazioni di emergenza, manifestazioni o altri motivi tali da richiedere la presenza di personale del Corpo, anche in assenza di ordini superiori;
  3. In attesa dell’arrivo in servizio del collega del turno successivo, quando è previsto dall’ordine di servizio il cambio sul posto;
  4. Per casi inerenti le funzioni di Polizia Giudiziaria, Pubblica Sicurezza, Incolumità Pubblica, Polizia Amministrativa e Polizia Stradale per i quali è richiesta la prosecuzione del servizio fino all’utile risoluzione dell’intervento.
  5. In caso di sinistri stradali con feriti ovvero in casi di palese gravità per la circolazione.
 
           
Art. 33 – Mobilitazione degli appartenenti al Corpo
            Quando si verificano situazioni locali o nazionali di straordinaria emergenza, dichiarate come tali dell’Amministrazione interessata, ovvero qualora non venga ritenuto sufficiente l’organico della squadra in reperibilità, tutti gli appartenenti al Corpo possono essere mobilitati in continuità a disposizione dei servizi.
            In caso di improvvisi disastri o calamità pubbliche, gli addetti alla Polizia Municipale che ne abbiano avuto notizia, anche se liberi dal servizio, sono tenuti a mettersi in contatto col Comando o a presentarsi nella sede del Comando stesso per essere eventualmente impiegati per far fronte all’emergenza.
            In caso di emergenza o comunque per rilevanti esigenze di servizio, il Comandante può sospendere le licenze ed i permessi ordinari per tutti gli appartenenti al Corpo, al fine di poter disporre dell’intera forza necessaria.
 
 
Art. 34 – Servizi essenziali garantiti
            Salve diverse disposizioni di legge, il Comandante, al fine di garantire i servizi minimi istituzionali che competono al Corpo, ed onde conseguire gli obiettivi indicati dalla Civica Amministrazione, pone in essere le iniziative necessarie ad assicurare un organico numerico minimo di personale in servizio che, comunque, d’ordinario, non può risultare inferiore ai 2/3 del totale del personale operante all’interno del Comando.
 
 
Art. 35 – Reperibilità
            L’Amministrazione, su proposta recepita in sede di contrattazione decentrata, può istituire turni di reperibilità in relazione a predeterminati servizi istituzionali e di emergenza, in conformità alle disposizioni che disciplinano tale istituto.
 
 
Art. 36 – Obbligo di intervento e di rapporto
            Gli appartenenti al Corpo hanno l’obbligo di intervento, al fine di prevenire ed accertare ogni infrazione alle norme inerenti le materie di competenza della Polizia Municipale. L’intervento diviene prioritario ed esclusivo nelle situazioni indicate con ordine, anche verbale, del superiore gerarchico, ovvero se stabilito nell’ordine di servizio.
            La centrale Operativa riceve le segnalazioni rivolte alla Polizia Municipale e le distribuisce al competente personale, assicurando gli interventi del caso. I casi di una certa importanza debbono essere immediatamente segnalati al superiore gerarchico in servizio ovvero alla struttura di Comando.
            Oltre ai casi in cui è prevista la stesura di verbali o di rapporti specifici, il dipendente redige sempre un rapporto di servizio riassuntivo relativo agli interventi effettuati. Eventuali ritardi nel raggiungere il posto di servizio assegnato o eventuali spostamenti dal luogo di servizio debbono risultare dalla suddetta relazione con le cause che li hanno determinati; la stessa deve essere rimessa quotidianamente per il tramite dell’Ufficiale di servizio.
            Tutte le scritturazioni debbono essere fatte in modo chiaro e con i requisiti per essere ulteriormente utilizzate come documento e/o per l’inoltro in altre sedi.
 
 
Art. 37 – Mobilità, Distacco e Comando
            I distacchi e i comandi sono consentiti soltanto quando i compiti assegnati ineriscano alle funzioni di Polizia Municipale come disciplinati dalla Legge 7/3/1986 n. 65; gli addetti alla P.M. non possono essere destinati a mansioni e compiti diversi da quelli specificamente indicati dalla Legge 65/1986 e dal presente Regolamento.
            Gli appartenenti alla Polizia Municipale possono essere temporaneamente impiegati, singolarmente o in squadre operative, presso altre Amministrazioni locali, per necessità derivanti da situazioni della circolazione, per manifestazioni o altre evenienze straordinarie, nei casi di soccorso a seguito di calamità o disastri.
            I distacchi, i comandi, le applicazioni, le mobilità e, comunque, l’utilizzo temporaneo presso altre Amministrazioni e/o Settori, ai sensi della vigente normativa (D. Lgs. 267/2000, D. Lgs. 165/2001, C.P.P, Ordinamento comunale degli uffici e dei servizi) dovranno essere autorizzati dall’organo di governo, previa acquisizione del parere del  Comandante del Corpo.
            Nei casi di comando presso altri Comuni, l’ambito ordinario dell’attività è quello del territorio dell’Ente presso cui il personale è stato comandato.
            L’Ente beneficiario del comando o dell’applicazione è comunque tenuto a rimborsare al Comune, ove previsto dalla legge, gli eventuali compensi derivanti dal lavoro straordinario, ovvero dalle altre indennità accessorie e contrattuali (indennità di disagio, buoni pasto, ecc).
 
 
Art. 38 – Mutamento di mansioni
            I dipendenti riconosciuti fisicamente inidonei, in via permanente, allo svolgimento delle funzioni proprie del Corpo di Polizia Municipale sono inquadrati, prioritariamente,  e fatto comunque salvo il cambio del profilo professionale, in posti interni al Settore P.M., con svolgimento di compiti non operativi.
 
 
 
Art. 39 – Ordine del giorno e di servizio
            Il Comandante e, all’occorrenza, il Capo Reparto con funzioni vicarie, dispongono, con opportuna periodicità, gli ordini di servizio, indicando per ciascun dipendente il turno, il posto di lavoro ed eventuali particolari modalità di espletamento del servizio.
            I Funzionari e gli Istruttori Direttivi Capi Reparto, pubblicano, se necessario quotidianamente, un O.d.G. concernente le disposizioni relative all’impiego tecnico-operativo del personale, le istruzioni e direttive per l’espletamento dei servizi di istituto, nonché ogni altra indicazione utile al servizio.
            L’ordine di servizio, da conservarsi cronologicamente, dev’essere affisso in apposito albo nei pressi dell’Ufficio Turni e Servizi ed essere a disposizione in copia presso  la Sala Operativa del Corpo,  nelle ore antimeridiane del giorno che precede, almeno un’ora prima del termine del servizio di primo turno.
            Il personale dipendente ha l’obbligo di prendere visione dell’ordine di servizio all’atto di assumere il lavoro e deve prendere conoscenza delle eventuali variazioni riportate sullo stesso.
            Eventuali variazioni di orario apportate dopo l’esposizione dell’ordine di servizio debbono essere comunicate agli interessati a cura del Comando.
            Sono vietate correzioni, spostamenti, cambiamenti, avvicendamenti nel servizio non autorizzati dal Comando (capi Reparto o, in assenza, Ufficiale di Servizio)..
            L’originale dell’ordine di servizio dev’essere conservato agli atti del Comando.
            Tale documento costituisce obiettivo di lavoro quotidiano a carico del personale. 
 
 
 
TITOLO IV
Doveri – Norme di Comportamento
 
 
Art. 40 – Norme generali: doveri
            Gli appartenenti al Corpo osservano le disposizioni del presente Regolamento e quelle normative e contrattuali vigenti, svolgendo i propri compiti in conformità delle finalità di servizio di cui al presente Regolamento ed, in particolare, sono tenuti a:
–          rispetto, educazione, disponibilità nei confronti dei cittadini e dei visitatori;
–          non denigrare, con atti e parole l’Amministrazione, il Corpo e i suoi componenti;
–          usare l’autorità derivante dalla propria funzione evitando in ogni modo di abusarne a proprio vantaggio;
–          evitare di frequentare, se non per ragioni di servizio, persone notoriamente dedite ad attività illegali;
            Gli appartenenti al Corpo devono considerarsi disponibili per il servizio relativo a tutte le situazioni di emergenza, così come definito all’interno delle procedure di protezione civile.
            A ciascun appartenente al Corpo di P.M. viene istituzionalmente assegnato un indirizzo di posta elettronica ed un codice personale di protocollo interno per le comunicazioni attinenti il servizio.
 
 
Art. 41 – Segreto d’Ufficio e riservatezza
            Il personale è tenuto alla più rigorosa osservanza del segreto d’ufficio, e non può fornire a chi non ne abbia il diritto, anche se si tratti di atti non  coperti da segreto istruttorio ex art. 326 cod. pen., notizie relative a persone, a servizi di istituto, a pratiche o provvedimenti di qualsiasi natura.
            Il dipendente non usa a fini privati le informazioni di cui dispone per ragioni di ufficio, evita situazioni e comportamenti che possano ostacolare il corretto adempimento dei compiti o nuocere agli interessi o all’immagine della pubblica amministrazione.
            Salvo il diritto di esprimere valutazioni e diffondere informazioni ed immagini a tutela dei diritti sindacali, il dipendente si astiene da dichiarazioni pubbliche offensive nei confronti dell’amministrazione.
            Il dirigente, nei limiti delle sue possibilità, evita che notizie non rispondenti al vero quanto all’organizzazione, all’attività ed ai dipendenti pubblici possano diffondersi; in tale ottica, spetta al Comandante (o suo delegato), con l’unico inderogabile limite del rispetto del segreto istruttorio, ogni forma di comunicazione, interna ed esterna, anche verso la stampa, relativa a notizie di interesse generale, concernenti l’attività dell’ufficio, i servizi di istituto, i provvedimenti e le operazioni di qualsiasi natura; parimenti lo stesso può autorizzarne la divulgazione.
 
 
Art. 42 – Cura dell’uniforme e della persona          
L’uniforme rappresenta l’Amministrazione Comunale ed il personale della Polizia Municipale, durante il  servizio, è tenuto ad indossare l’uniforme, salvo le eccezioni di cui al presente Regolamento.  
Le uniformi ed i segni distintivi degli addetti alla Polizia Municipale sono stabiliti, nei modelli e nelle ulteriori caratteristiche per ciascun capo, ai sensi della L.R. e connesso regolamento.
            E’ dispensato dall’uso dell’uniforme il Comandante, fatta eccezione per i servizi di rappresentanza.
            Gli appartenenti al Corpo devono avere particolare cura dell’aspetto esteriore della propria persona, affinché l’acconciatura dei capelli, della barba e dei baffi, nonché i cosmetici da trucco siano compatibili con il decoro della divisa e la dignità della funzione, evitando ogni forma di appariscenza.
            Nell’espletamento del servizio non è consentito variare la foggia dell’uniforme né l’uso di orecchini, braccialetti, collane, monili ed altri elementi ornamentali che possano alterare l’aspetto formale dell’uniforme o comunque che siano incompatibili con la sicurezza fisica dell’operatore.
            L’uniforme deve sempre essere nella immediata disponibilità dell’operatore per le necessità di servizio; a tal fine, sono presenti all’interno del Comando idonei locali, con appositi armadietti, da destinarsi come locali di deposito vestiario.
           
 
Art. 43 – Servizi in abito civile
            Fermo restando quanto disposto dall’articolo precedente, il personale della Polizia Municipale comandato a svolgere particolari servizi (di indagine, di accertamenti riservati, di polizia giudiziaria e/o ambientale,ecc.) può essere autorizzato dal Comandante ad indossare l’abito civile.
            Il personale autorizzato a non indossare l’uniforme ha l’obbligo di portare con se la placca di riconoscimento (o comunque tesserino equipollente) per mostrarla nel momento in cui debba far riconoscere la propria qualità; dovrà altresì, ove richiesto, esibire la tessera di riconoscimento.
 
 
Art. 44 – Orario e posto di servizio
Gli Appartenenti al Corpo devono iniziare il servizio all’ora fissata dagli appositi Ordini di Servizio. Il Personale al quale è affidato un veicolo, un mezzo o un’apparecchiatura del Corpo, deve rimettere la stessa all’unità di appartenenza, entro e non oltre il termine del proprio servizio.
            Nei servizi a carattere continuativo, con cambio sul posto, il personale che ha terminato il proprio turno non deve allontanarsi fino a quando la continuità dei servizi non sia assicurata dalla presenza del personale che deve sostituirlo e deve avere cura di trasmettere a chi lo rileva ogni notizia, informazione, istruzione, disposizione necessaria al proseguimento del servizio; stessa cosa dicasi nel caso il servizio cui adempiere non sia ancora terminato .
 
Art. 45 – Comportamento in pubblico
            Durante l’espletamento del servizio, l’appartenente al Corpo deve mantenere un contegno corretto ed un comportamento irreprensibile.
            Durante il turno di servizio deve assumere un contegno consono alle sue funzioni: non deve chiacchierare inutilmente e lungamente con i colleghi o altre persone, né intrattenersi in futili occupazioni, ovvero in continui contatti telefonici e/o telematici non connessi a motivi di servizio.
            E’ fatto divieto, inoltre, di assumere bevande alcoliche nonché di fumare continuamente ed in pubblico. E’ vietato, nell’espletamento del servizio, allontanarsi dal luogo di servizio e trattenersi in abitazioni, negozi, esercizi pubblici, uffici più del tempo necessario ovvero nello svolgimento di attività ed operazioni estranee al servizio; in ogni caso, qualsiasi allontanamento dal posto di servizio va preventivamente segnalato, ed autorizzato dall’Ufficiale di servizio.
            L’operatore di P.M. deve corrispondere alla richiesta dei cittadini, intervenendo od indirizzandoli secondo criteri di gentilezza, disponibilità e cortesia.
            Deve sempre salutare la persona che lo interpella o a cui si rivolge.
            L’appartenente al Corpo deve fornire sempre, quando richiesto, le proprie generalità ed il numero di matricola; nel caso di compilazione di atti deve sottoscrivere gli stessi in maniera ben leggibile, indicando sempre il proprio nome e cognome, unitamente al numero di matricola (ove richiesta).
            Quando opera in abito civile, deve prima qualificarsi ed esibire la tessera di servizio. 
 
 
TITOLO V
 
Disciplina – Assenze – Riconoscimenti
 
 
Art. 46 – Obbligo del saluto
            Gli appartenenti al Corpo della Polizia Municipale in uniforme debbono salutare, salvo i casi di impedimento, il Sindaco, la Giunta Comunale e il Presidente del Consiglio Comunale, il Comandante del Corpo di Polizia Municipale, i Comandanti delle Forze Armate e delle Forse di P.S., il SS. Sacramento, la bandiera nazionale, il Gonfalone civico e le bandiere militari.
            In tutti gli altri casi e fra pari grado, il saluto è segno di cortesia.
            Il superiore deve rispondere al saluto.
            Il saluto consiste nel portare la mano destra, distesa, con il palmo in basso, lungo il margine della visiera del berretto.
            Il saluto formale potrà essere accompagnato dal saluto a voce, qualora non sia reso a simboli, in occasione di servizi di rappresentanza o d’onore.
 
 
Art. 47 – Norme disciplinari
            La responsabilità civile e disciplinare degli appartenenti al Corpo di Polizia Municipale è regolata dalla normativa prevista dalle leggi, dagli accordi contrattuali, nonché dall’ordinamento degli Uffici e dei Servizi e del Regolamento di disciplina del Comune di Pescara.
            L’applicazione di qualunque sanzione disciplinare a carico degli appartenenti al Corpo avviene con proposta motivata a seguito di istruttoria a cura degli Ufficiali di Vigilanza e dei Sottufficiali Capo Turno, esperiti gli accertamenti e le procedure di rito previste dalla vigente normativa.
 
 
Art. 48 – Assenze dal servizio
            L’obbligo di comunicazione delle assenze (per malattia, infortuni, ecc…) viene adempiuto, da parte dell’appartenente al Corpo, oltre che per le vie di legge, anche (e nell’immediatezza) mediante avviso verbale agli Ufficiali di riferimento del Corpo di P.M. (Capo Reparto ed Ufficiale di servizio).
            Tale avviso deve avvenire, anche mediante comunicazione telefonica e salvo i casi di urgenza, almeno tre ore prima dell’inizio del servizio, in modo da permettere l’eventuale pronta sostituzione sul posto di lavoro.
 
 
Art. 49 – Congedo ordinario e congedi straordinari
            Gli appartenenti al Corpo della Polizia Municipale usufruiscono annualmente dei congedi loro spettanti secondo la normativa contrattuale e quella di cui al vigente Regolamento del Personale dell’Ente.
            Il congedo ordinario è concesso dal Comandante direttamente o per il tramite dei Capi Reparto delegati.
            La richiesta delle ferie (e degli altre tipologie di congedo) va presentata all’Ufficio Servizi almeno tre giorni prima della data d’inizio delle stesse, fatta eccezione per le richieste di congedo per urgenti motivi sopravvenuti, per le quali è sufficiente chiedere al Capo Reparto preventiva e motivata autorizzazione a mezzo telefono, con successiva presentazione di adeguata documentazione giustificativa.
 
 
Art. 50 – Riposo settimanale e festività infrasettimanale
            Il riposo settimanale deve essere usufruito assicurando i servizi anche nei giorni festivi (domenica e festività infrasettimanali); lo stesso, come da normativa contrattuale, deve essere assicurato nel periodo di 15 giorni successivi all’espletamento del servizio e può essere differito solo a cura e per esigenze di servizio del Comando.
            Al personale che presta servizio nei giorni festivi settimanali e infrasettimanali deve essere corrisposta la retribuzione secondo le previsioni delle norme di contratto nazionali e comunali.
 
 
Art. 51 – Encomi ed elogi
            Gli appartenenti al Corpo, che si siano distinti per disponibilità, spirito di sacrificio, abnegazione al servizio, coraggio, preparazione, prontezza di intervento, e/o in situazioni d’emergenza, sono premiati in relazione all’importanza dell’attività svolta e degli atti compiuti, come segue:
–          elogio scritto del Comandante;
–          encomio semplice del Sindaco;
–          encomio solenne deliberato dal Consiglio Comunale;
–          riconoscimento al valore civile, da proporre a cura del Sindoco al competente Ministero dell’Interno, per atti di particolare coraggio e sprezzo del pericolo.
            Gli elogi, gli encomi ed i riconoscimenti al valor civile, comportano la citazione nell’Ordine del Giorno e sono registrati nello stato di servizio dell’interessato.
            I suddetti riconoscimenti costituiscono titolo valutabile nei concorsi.
 
 
Art. 52 – Festa della Polizia Municipale
            Viene formalmente istituita la Festa del Corpo della Polizia Municipale, che sarà celebrata nel giorno del Santo Martire Patrono, San Sebastiano, con solenne cerimonia civile e religiosa.
            In occasione della Festa, dopo il rito religioso, al personale ritenuto meritevole di riconoscimento, per l’attività svolta nel corso dell’anno precedente, saranno attribuiti gli elogi o gli encomi di cui all’articolo 51 del presente Regolamento.
            La cerimonia civile sarà finanziata ai sensi e per gli effetti dell’art. 208 Codice della Strada.
 
 
Art. 53 – Coro della Polizia Municipale 
            E’ istituito il Coro Polifonico della Polizia Municipale della Città di Pescara, che ha sede presso il Comando del Corpo.
            Il Coro polifonico rappresenta il Corpo di polizia Municipale della città di Pescara nelle manifestazioni civili, militari e religiose in sede locale, regionale e nazionale, in armonia con le decisioni dell’Amministrazione comunale e le direttive del Comando.
 
 
Art. 54 – Gradi, distintivi ed onorificenze
            I distintivi di grado degli appartenenti al Corpo, fino all’emanazione degli atti da parte della Regione Abruzzo (da cui si attende l’approvazione del connesso Regolamento di cui all’art. 26 della L.R. n. 42/2013), sono attribuiti sulla base della L.R. 83/1997, secondo le seguenti modalità:
–          Istruttore di vigilanza fino al compimento dei 10 anni di servizio: Agente
–          Istruttore di vigilanza dal compimento dei 10 anni di servizio: Agente Scelto
–          Istruttore di Vigilanza dal compimento dei 20 anni di servizio: Assistente
–          Istruttore di Vigilanza dal compimento dei 25 anni di servizio: Assistente Scelto
–         
–           Funzionario di Vigilanza fino al compimento dei dieci anni di servizio nella Polizia Municipale: Maggiore (dal compimento dei dieci anni di servizio nella Polizia Municipale: Tenente Colonnello).
–          Dirigente Comandante: Colonnello, con distintivi di grado bordati di rosso.
In caso di conferimento di incarico di durata ultrannuale, al vice Comandante verranno attribuiti i gradi corrispondenti al proprio inquadramento con l’aggiunta di una stella brunita (c.d.  funzionale) al proprio distintivo di grado.
Si dà atto che i gradi di Brigadiere e di Maresciallo Maggiore Aiutante, essendo attribuiti alla categoria degli Istruttori di vigilanza, sono da considerarsi ad esaurimento.
Sono comunque fatti salvi gli ulteriori diritti già acquisiti al momento dell’approvazione del presente Regolamento dal personale in servizio di ruolo presso il Comune di Pescara.
 
 
Art. 55 –Destinazione dei proventi derivanti dall’applicazione delle sanzioni amministrative pecuniarie (art. 208 C.d.S.). Fondo previdenziale ed assistenziale
            L’Amministrazione garantisce il rispetto dei vincoli di destinazione dei proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie di cui all’art. 208 Codice della Strada; pertanto, per il miglioramento dei servizi e dei mezzi di Polizia locale, oltre che per le altre finalità previste dalla legge (es. acquisto, noleggio, leasing di mezzi, veicoli, strumenti operativi, equipaggiamenti, dotazioni d’ufficio, materiale per segnaletica stradale, tutela previdenziale ed assistenziale), è destinata annualmente, con apposito provvedimento della Giunta Comunale da inserire per specifici capitoli di spesa nel bilancio annuale di previsione del Comune, almeno la percentuale di legge dei proventi da sanzioni amministrative pecuniarie.
            In applicazione ed in conformità al disposto dell’art. 208 del Codice della Strada è istituito il fondo di assistenza e di previdenza del personale operante nel Settore Corpo della Polizia Municipale, per la cui dotazione è destinata annualmente una quota dei suddetti proventi da determinarsi con apposito atto deliberativo della Giunta Comunale con riferimento alle specifiche previsioni di entrata contenute nel bilancio annuale del Comune.
            A tutti gli appartenenti al Corpo di Polizia Municipale, titolari della qualifica di agente di P.S., si applicano altresì, in siffatta materia previdenziale, le norme di cui alla L. 284/1977 ed alla L. 65/1986 (art. 10).
 
 
 
 
Art. 56 – Igiene e sicurezza sul lavoro. Accertamenti sanitari.
            L’Ente, ai fini della tutela della salute e della sicurezza degli operatori di polizia locale, applica quanto previsto dal decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 (Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro), nell’ambito della struttura della Polizia Municipale, ed attiva il monitoraggio e la valutazione, anche ai fini della prevenzione, delle eventuali patologie connesse allo svolgimento delle funzioni e dei compiti della Polizia Municipale; si adopera altresì a che lo svolgimento delle attività e dei compiti di istituto avvenga all’interno di idonee strutture edilizie adeguatamente predisposte in relazione alle esigenze di sicurezza, di tutela della salute, di decoro ambientale e di praticità di utilizzazione.
            In caso di temporanea inabilità fisica parziale per motivi di salute, gli appartenenti al Corpo possono essere esclusi, per il periodo di tempo necessario al recupero dell’efficienza, da determinati servizi del Corpo, a seguito di apposita certificazione medica rilasciata dal medico competente.           In caso di infermità fisica permanente derivante da causa di servizio, che renda inabile il dipendente ai servizi esterni, lo stesso dovrà essere impiegato nei servizi interni o d’ufficio compatibili con il suo stato di salute e che, in ogni caso, non sia di aggravio dello stesso.
            In relazione alla specifica natura del servizio ed alla comprovata eziologia delle malattie professionali, nonché ai danni provocati all’Operatore dall’inquinamento acustico ed atmosferico, è a cura dell’Amministrazione comunale dare corso alle procedure normative e regolamentari al fine di provvedere ai controlli periodici delle condizioni di salute degli appartenenti al Corpo dalla legislazione vigente. 
 
 
 
TITOLO VI
 
Dotazioni
 
 
Art. 57 – Uniforme
            L’Amministrazione fornisce l’uniforme di servizio e quanto necessario per l’espletamento del servizio agli appartenenti al Corpo della Polizia Municipale.
            Le caratteristiche delle uniformi sono quelle determinate dal presente Regolamento Comunale, fino all’emanazione degli atti da parte della Regione Abruzzo. Essendo decorsi cinquanta mesi dall’entrata in vigore della legge Regionale 42/2013 senza essere intervenuto il previsto atto regolamentare per la disciplina di gradi ed uniformi, entro 90 giorni dall’entrata in vigore del presente Regolamento si procederà comunque a porre in essere un nuovo Regolamento comunale dei simboli distintivi di grado.
            AI fine della fornitura delle uniformi, il Comando espleta le procedure amministrative di legge e regolamentari al fine di provvedere alla sostituzione dei materiali in scadenza o di quelli deterioratisi anticipatamente; a tal fine è istituita presso il Comando del Corpo di P.M. una Commissione vestiario ed equipaggiamento con lo scopo di fornire indicazioni sulla qualità dei materiali, la fornitura, la tipologia e l’utilizzazione dell’uniforme e del corredo della P.M.; la stessa Commissione non potrà essere composta da oltre 7 unità e sarà individuata dal Comandante nel rispetto di uguale rappresentatività tra sessi, nonché tenendo conto dell’appartenenza alle diverse specialità del Corpo; all’interno della stessa sarà nominato anche un Ufficiale.
            Per particolari servizi, di rappresentanza e di scorta al Gonfalone, è adottata la Grande Uniforme. Non è consentito agli appartenenti al Corpo di apportare modifiche o visibili aggiunte all’uniforme assegnata.
            E’ vietato indossare l’uniforme fuori servizio (non si considera tale l’itinerario diretto casa-lavoro), salvo casi particolari espressamente autorizzati dal Comandante.
            Gli indumenti e gli oggetti in dotazione deteriorati, perduti o resi inservibili, vengono rinnovati a spese del Comune, anche prima della scadenza stabilita, quando il loro uso venga meno per causa di servizio o per altre cause non imputabili a colpa del consegnatario; gli indumenti e gli oggetti perduti o dichiarati fuori uso prima della scadenza per causa imputabile al consegnatario vengono rinnovati, a domanda o d’ufficio, con addebito a carico del consegnatario stesso.
            L’addebito viene praticato tenendo conto del valore dell’oggetto nuovo, frazionato in tante mensilità quante sono quelle della durata prevista e rapportato al numero di mesi ancora mancanti alla scadenza, nel momento in cui viene effettivamente sostituito.
            Il Comando può disporre a propria discrezione il ritiro di materiali e delle uniformi in uso e fuori uso.
            Sull’uniforme possono essere portate le decorazioni al valor civile e militare, nonché le onorificenze riconosciute dallo Stato Italiano, applicate secondo le consuete modalità d’uso.
            Ogni altro distintivo dovrà essere preventivamente autorizzato dal Comandante.
 
 
Art. 58 – Manutenzione dell’Uniforme
            Stante l’obbligo dell’uso dell’uniforme e, quindi, l’onere di mantenere il perfetto aspetto, l’Amministrazione provvede, con apposite procedure e secondo i consueti procedimenti amministrativi, alla manutenzione delle uniformi.
 
 
Art. 59 – Strumenti e mezzi operativi
            Il Corpo viene dotato di tutti gli strumenti e mezzi operativi necessari, in considerazione delle peculiari caratteristiche della Città.
            I mezzi devono essere adoperati esclusivamente per ragioni di servizio e dagli operatori che li hanno in consegna.
            Il Comando dispone per la buona conservazione, la manutenzione e l’uso dei veicoli.
            Le piccole ed ordinarie manutenzioni, ritenute urgenti ed indispensabili per assicurare la continuità del servizio, saranno disposte direttamente dal Comando presso le officine autorizzate dal Comune.
            Per riparazioni e manutenzioni straordinarie si provvede con gli ordinari procedimenti amministrativi, anche mediante ricorso alle strutture private.
            La fornitura del carburante e lubrificante sarà assicurata dall’Amministrazione presso stazioni di servizio convenzionate con il Comune ed i prelievi saranno effettuati dai singoli consegnatari su presentazione di apposite schede di prelievo rilasciate dal Comando.
            Ogni servizio compiuto deve essere annotato negli appositi fogli di marcia e sui registri di macchina di ciascun veicolo, con l’indicazione del giorno, dell’orario e del motivo del servizio effettuato, dei prelievi di carburante, della percorrenza chilometrica e di ogni altro dato necessario ai fini di un efficace controllo dell’uso del mezzo di trasporto.
 
 
Art. 60 – Tessera e placca di riconoscimento
            Gli appartenenti al Corpo di Polizia Municipale sono muniti di una tessera e di una placca di riconoscimento, che certificano l’identità, il grado e la qualifica della persona, nonché gli estremi del provvedimento dell’assegnazione dell’arma e quanto previsto dalla Legge Regionale.
            Tutti gli appartenenti al Corpo devono sempre portare con sé la placca e la tessera di riconoscimento che sono rilasciati dal Comandante.
            Essi devono sempre essere mostrati a richiesta, e prima di qualificarsi nei casi in cui il servizio viene prestato in abiti civili.
            Gli appartenenti al Corpo recano sull’uniforme la placca di riconoscimento.
 
 
Art. 61 – Arma d’ordinanza
            Gli appartenenti al Corpo di Polizia Municipale, dotati in via continuativa dell’arma corta d’ordinanza si atterranno, per quanto non previsto nel presente Regolamento, a quanto disposto dallo specifico Regolamento comunale per la disciplina dell’armamento (attuativo del D.M. 4 marzo 1987 n. 145).
            L’arma può essere usata soltanto nei casi di legittima difesa ed in tutti i casi previsti dalla Legge.
            L’arma deve essere sempre tenuta dall’assegnatario in ottimo stato di manutenzione; a tal fine il Comandante, tramite suoi incaricati, esegue periodici controlli per verificarne la funzionalità.
            Gli appartenenti al Corpo potranno, altresì, in relazione ai servizi da svolgere ed alla normativa di riferimento, essere dotati di manette, giubbotti e guanti antitaglio, giubbotti anti proiettile, cuscini per i Trattamenti Sanitari Obbligatori, caschi di protezione ed altri dispositivi ritenuti utili/necessari, nel caso di specie, nel DVR aziendale, ai fini della tutela dell’integrità fisica degli operatori di P.M. 
 
 
NORME FINALI
 
 
Art. 62 – Entrata in vigore
            Il presente Regolamento entra in vigore il giorno successivo alla positiva ultimazione della sua approvazione, controllo e pubblicazione in conformità della vigente normativa.
            Copia del presente regolamento, ai sensi della legge 7 marzo 1986, n. 65 e delle legge Regionale, è inviato al Ministero dell’Interno tramite il Commissario del Governo, alla Giunta Regionale – Settore Enti Locali – della Regione Abruzzo ed al Prefetto.
REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E DISCIPLINA DEL CORPO DELLA POLIZIA MUNICIPALE DEL COMUNE DI PESCARA
 
 
TITOLO I – Istituzione ed Ordinamento del Corpo
Art. 1   Corpo di Polizia Municipale
Art. 2   Disposizioni generali e di rinvio
Art. 3   Polizia Amministrativa Locale
Art. 4   Funzioni di Polizia Stradale
Art. 5   Funzioni di Polizia Giudiziaria
Art. 6   Funzioni di Pubblica Sicurezza
Art. 7   Incolumità Pubblica e Sicurezza Urbana
Art. 8   Funzioni e compiti del Corpo della Polizia Municipale nel Comune di Pescara
Art. 9   Collaborazione con le Forze di Polizia dello Stato
Art. 10 Funzioni del Sindaco e dipendenza della Polizia Municipale
 
 
TITOLO II – Organico ed attribuzioni
Art. 11 L’Amministrazione Comunale e il Corpo della P.M.
Art. 12 Ordinamento organizzativo del Corpo
Art. 13 Organico del Corpo
Art. 14 Accesso al Corpo di P.M.
Art. 15 Qualifiche e Categorie
Art. 16 Attribuzioni del Comandante
Art. 17 Attribuzione di funzioni vicarie – Vice Comandante
Art. 18 Attribuzioni degli Ufficiali Capi Reparto
Art. 19 Attribuzioni degli Ufficiali Responsabili di Unità Operative
Art. 20 Attribuzione degli Agenti
Art. 21 Rapporto gerarchico
 
 
TITOLO III – Formazione Professionale – Servizi del Corpo – Mobilità – Distacchi
Art. 22 Formazione professionale
Art. 23 Formazione di base per gli Agenti di Polizia Municipale
Art. 24 Altri corsi di istruzione professionale
Art. 25 Aggiornamento e specializzazione professionale
Art. 26 Funzionalità ed efficienza dei servizi – Assegnazione e impiego del personale –
Art. 27 Servizi di controllo
Art. 28 Servizio a bordo di veicoli
Art. 29 Servizi appiedati e Vigili di Quartiere
Art. 30 Personale amministrativo in servizio presso il Corpo di Polizia Municipale
Art. 31 Collegamento dei servizi a mezzo radio ed apparecchi audiovisivi
Art. 32 Prestazioni straordinarie e prolungamento del servizio
Art. 33 Mobilitazione degli appartenenti al Corpo
Art. 34 Servizi essenziali garantiti
Art. 35 Reperibilità
Art. 36 Obbligo di intervento e di rapporto
Art. 37 Mobilità, Distacco e Comando
Art. 38 Mutamento di Mansioni
Art. 39 Ordine del giorno e di servizio
 
 
TITOLO IV – Doveri – Norme di comportamento
Art. 40 Norme generali: doveri
Art. 41 Segreto d’ufficio e riservatezza
Art. 42 Cura dell’uniforme e della persona
Art. 43 Servizi in abito civile
Art. 44 Orario e posto di servizio
Art. 45 Comportamento in pubblico
 
 
TITOLO V – Disciplina – Assenze – Riconoscimenti
Art. 46 Obbligo del saluto
Art. 47 Norme disciplinari
Art. 48 Assenze dal servizio
Art. 49 Congedo ordinario e congedi straordinari
Art. 50 Riposo settimanale e festività infrasettimanali
Art. 51 Encomi ed elogi
Art. 52 Festa della Polizia Municipale
Art. 53 Coro della Polizia Municipale
Art. 54 Gradi, distintivi ed onorificenze
Art. 55 Destinazione dei proventi derivanti dall’applicazione delle sanzioni amministrative pecuniarie (art. 208 C.d.S.) – Fondo previdenziale ed assistenziale
Art. 56 Igiene e sicurezza sul lavoro. Accertamenti sanitari
 
 
TITOLO VI – Dotazioni
Art. 57 Uniforme
Art. 58 Manutenzione dell’uniforme
Art. 59 Strumenti e mezzi operativi
Art. 60 Tessera e placca di riconoscimento
Art. 61 Arma d’ordinanza
 
NORME FINALI
Art. 62 Entrata in vigore
 
 
 
TITOLO I
 
Istituzione ed ordinamento del Corpo
 
 
Art. 1 – Corpo di Polizia Municipale
            Ai sensi della Legge 7 marzo 1986, n. 65, “Legge quadro sull’ordinamento della Polizia Municipale”, e dell’art. 12 della Legge Regione Abruzzo 20 novembre 2013, n. 42, il presente Regolamento disciplina l’organizzazione ed il funzionamento del Corpo della Polizia Municipale del Comune di Pescara, per lo svolgimento istituzionale delle funzioni di Polizia amministrativa, giudiziaria e di pubblica sicurezza, con particolare riguardo alle materie di cui alla normativa statale, regionale, comunale e contrattuale sull’Ordinamento della Polizia Municipale.
            Esso abroga e sostituisce ogni precedente regolamento, norma o disciplina comunale, che rechi disposizioni in contrasto con il presente Regolamento; per tutto quanto dallo stesso non espressamente disciplinato si fa prioritariamente richiamo alla normativa statale e regionale di cui sopra, oltre che alla normativa nazionale con particolare riguardo al d.lgs. n. 66/2003 e n. 81/2008, alla contrattazione collettiva nazionale nonchè ai regolamenti comunali inerenti la disciplina dell’armamento della P.M. di Pescara, al DVR aziendale e, più in generale, ai regolamenti consiliari che, senza essere in contrasto, integrino la materia in questione.
 
 
Art. 2 – Disposizioni generali e di rinvio
            Al personale del Corpo di Polizia Municipale, ove non sia diversamente stabilito, si applicano le disposizioni che disciplinano lo stato giuridico ed il trattamento economico dei dipendenti del Comune di Pescara, contenute nel Regolamento degli Uffici e dei Servizi dell’Ente, nel Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, nella legge della regione Abruzzo disciplinante la polizia amministrativa locale  e nelle normative speciali vigenti in materia.
            Salvo che non sia diversamente stabilito, tutte le disposizioni del presente regolamento riferite agli Operatori si applicano a tutti gli appartenenti al Corpo di Polizia Municipale: Comandante, Ufficiali, Sottufficiali ed Agenti.
 
 
Art. 3 – Polizia Amministrativa Locale
            Ai sensi del d.lgs. 112/1998, recante “Disposizioni in materia di polizia amministrativa regionale e locale e regime autorizzativo”, le regioni e gli enti locali sono titolari delle funzioni e dei compiti di polizia amministrativa nelle materie ad essi rispettivamente trasferite ed attribuite.
            Più in particolare, le funzioni ed i compiti amministrativi relativi alla polizia amministrativa locale concernono le misure dirette ad evitare danni o pregiudizi che possono essere arrecati ai soggetti giuridici ed alle cose nello svolgimento di attività relative alle materie nelle quali vengono esercitate le competenze, anche delegate, del Comune senza che ne risultino lesi o messi in pericolo i beni e gli interessi tutelati in funzione dell’ordine pubblico e della sicurezza pubblica di cui all’art. 159 d.lgs. 112/98.
 
 
 
 
Art. 4 – Funzioni di Polizia Stradale
            Il personale che svolge servizio di Polizia Municipale, nell’ambito territoriale dell’Ente di appartenenza, esercita ex lege tutti i servizi di Polizia Stradale con particolare riguardo a:
  • Attività di accertamento e sanzione di illeciti in materia di circolazione stradale;
  • Rilevazioni tecniche relative ad incidenti stradali con priorità per quelli in cui siano prodotte lesioni alle persone;
  • Servizi di scorta per la sicurezza della circolazione;
  • Tutela e controllo sull’uso delle strade;
  • Collaborazione con i competenti uffici comunali allo studio e alla pianificazione dei provvedimenti di interesse viabilistico e di disciplina e sicurezza del traffico, mediante sopralluoghi ed espressione di pareri.
            Il personale della Polizia Municipale concorre altresì alle operazioni di soccorso automobilistico e stradale in genere.
 
 
Art. 5 – Funzioni di Polizia Giudiziaria
            Il personale che svolge servizio di Polizia Municipale, nell’ambito del territorio dell’Ente di appartenenza e nei limiti delle proprie attribuzioni, esercita ex lege funzioni di Polizia Giudiziaria assumendo a tal fine la qualità:
  • di Agente di Polizia Giudiziaria, riferita agli Operatori e Sottufficiali;
  • di Ufficiale di Polizia Giudiziaria, riferita al Comandante ed agli altri Ufficiali (Funzionari ed Istruttori Direttivi di vigilanza).
            Può essere istituito, ai sensi dell’art. 12 delle disposizioni di attuazione del c.p.p., un nucleo di polizia giudiziaria distaccato presso la locale Procura della Repubblica, al quale è affidato dal Comandante, d’intesa con l’Organo di indirizzo politico, il compito di svolgere, in via prioritaria e continuativa, le funzioni indicate nell’art. 55 del codice.
 
 
Art. 6 – Funzioni di Pubblica Sicurezza
            Gli appartenenti alla Polizia Municipale, nell’ambito territoriale dell’Ente di appartenenza e nei limiti delle proprie attribuzioni, esercitano funzioni ausiliarie di Pubblica Sicurezza.
            La qualifica di Agente di P.S. è conferita dal Prefetto, previa comunicazione del Sindaco, dopo aver accertato il possesso dei requisiti di cui all’art. 5 L. 65/86.
            La qualità di agente di pubblica sicurezza viene dichiarata decaduta dal Prefetto ove, sentito il Sindaco, venga accertato il venir meno di alcuno dei requisiti di legge.
 
 
Art. 7 – Incolumità Pubblica e Sicurezza Urbana
            Sono altresì attribuite al Corpo della P.M. mansioni di prevenzione e contrasto ai fini dell’incolumità pubblica e della sicurezza urbana, quali condizioni primarie per un ordinato svolgimento della vita civile.
            Per incolumità pubblica si intende l’integrità fisica della popolazione.
            Per sicurezza urbana si intende un bene pubblico da tutelare attraverso attività poste a difesa, nell’ambito delle comunità locali, del rispetto delle norme che regolano la vita civile, per migliorare le condizioni di vivibilità nei centri urbani, la convivenza civile e la coesione sociale.
            Ai fini di cui sopra, e previo specifico provvedimento del Sindaco, quale Ufficiale di Governo, la Polizia Municipale interviene, con l’ausilio delle Forze di Polizia statali, per prevenire e contrastare:
a)      Le situazioni urbane di degrado o di isolamento che favoriscono l’insorgere di fenomeni criminosi, quali lo spaccio di stupefacenti, lo sfruttamento della prostituzione, l’accattonaggio con impiego di minori e disabili e i fenomeni di violenza legati all’abuso di alcool;
b)      Le situazioni in cui si verificano comportamenti quali il danneggiamento al patrimonio pubblico e privato o che ne impediscono la fruibilità e determinano lo scadimento della qualità urbana;
c)      L’incuria, il degrado e l’occupazione abusiva di immobili tali da favorire le situazioni indicate ai punti a) e b);
d)      Le situazioni che costituiscono intralcio alla pubblica viabilità o che alterano il decoro urbano, in particolare quelle di abusivismo commerciale e di illecita occupazione di suolo pubblico;
e)      I comportamenti che, come la prostituzione su strada o l’accattonaggio molesto, possono offendere la pubblica decenza anche per le modalità con cui si manifestano, ovvero turbano gravemente il libero utilizzo degli spazi pubblici o la fruizione cui sono destinati e che rendono difficoltoso o pericoloso l’accesso ad essi.
            Il Corpo della PM, inoltre, nell’ambito delle proprie competenze istituzionali e sulla base degli indirizzi promananti dal Sindaco, concorre alla definizione di un sistema integrato di politiche per la sicurezza urbana attraverso:
–          La promozione di percorsi formativi presso le scuole per la diffusione della cultura della sicurezza , della prevenzione e della legalità.
–          Lo svolgimento di azioni positive, quali campagne di informazione, promozione della vigilanza di prossimità ed ogni altra azione finalizzata a ridurre l’allarme sociale, la criminalità e gli atti incivili.
–          La collaborazione con l’Amministrazione comunale e con le forze di Polizia nel perseguimento dei fini di safety e security nell’ambito dei grandi eventi, delle manifestazioni pubbliche e dei pubblici spettacoli.
 
 
Art. 8 – Funzioni e compiti del Corpo della Polizia Municipale nel Comune di Pescara
            Ferma restando la competenza dello Stato nelle materie dell’ordine e della sicurezza pubblica – ai sensi dell’art. 117, secondo comma lett. h) della Costituzione -, le funzioni ed i compiti del Corpo della Polizia Municipale comprendono l’insieme delle attività rese alla collettività per il controllo del territorio, e per rispondere alle esigenze del rispetto della legalità quale elemento fondamentale della società civile e condizione essenziale per il suo sviluppo, e sono dirette a tutelare l’ordinata e civile convivenza a livello locale, attraverso la prevenzione ed il contrasto delle situazioni e dei comportamenti che violano le leggi ed i regolamenti. In particolare i compiti e le funzioni specifici della Polizia Municipale sono i seguenti:
a)      La polizia amministrativa locale, come sopra definita;
b)      La vigilanza per la prevenzione e la repressione delle violazioni ai regolamenti ed alle ordinanze comunali in materia di polizia locale, di igiene e sanità pubblica e di sicurezza integrata;
c)      Lo svolgimento di incarichi di informazione, di accertamento e di rilevazione dei dati connessi ai compiti istituzionali del Comune;
d)      La vigilanza sull’integrità e sulla conservazione del demanio e del patrimonio comunale;
e)      La prestazione di “servizi d’ordine”, di vigilanza, d’onore e di scorta necessari per l’espletamento delle attività e dei compiti istituzionali;
f)       La prestazione di soccorso in occasione di pubbliche calamità e disastri, in collegamento e raccordo con gli altri organi operanti nel Settore della Protezione Civile, secondo le modalità di cui al piano comunale di Protezione Civile;
g)      La polizia urbana, rurale, edilizia, commerciale, annonaria, ambientale, igienico-sanitaria e, più in generale, la tutela del consumatore;
h)      La polizia tributaria con specifico riferimento alle attività ispettive e di vigilanza relative ai tributi locali di competenza;
i)        I servizi di rappresentanza necessari all’espletamento delle attività istituzionali del Comune, nonché i servizi di scorta al Sindaco ed al civico Gonfalone.
j)        Segnalazioni alle autorità competenti di disfunzioni o carenze dei servizi pubblici.
k)      Trattamenti ed accertamenti sanitari obbligatori: in particolare, predisposizione dell’ordinanza sindacale ed esecuzione della stessa limitatamente al servizio di scorta del personale sanitario incaricato della esecuzione di Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO) e di Accertamento Sanitario Obbligatorio (ASO), nonché all’assistenza al personale sanitario competente; con l’approvazione del presente Regolamento si dà atto che il Settore Responsabile della conformità tecnica dell’Ordinanza sindacale di A.S.O e T.S.O. è individuato nel Corpo della P.M.
l)        Lo svolgimento, più in generale, di tutte le attività amministrative, procedurali, contrattuali e contabili accessorie, propedeutiche e comunque connesse con le mansioni di cui sopra, nonchè tutti gli altri adempimenti previsti da provvedimenti e deliberazioni dei competenti Organi comunali, purchè non in contrasto con la presente normativa di riferimento.
  • La Polizia Municipale esplica le proprie funzioni curando che ogni relazione con il cittadino/utente sia ispirata a cortesia, disponibilità e piena collaborazione per le necessità e difficoltà insorgenti, nonché ad accoglienza per i visitatori della città.
  • Il Corpo è tenuto, al suo interno, ad osservare, pur nel rispetto dei ruoli, comportamenti che compongano ogni divergenza, nella consapevolezza del ruolo rivestito e dell’interesse del cittadino.
            Gli addetti al Corpo della Polizia Municipale, fatto salve le attribuzioni del Sindaco nei casi di legge, non possono essere destinati a compiti o mansioni diversi da quelli tassativamente indicati dalla vigente normativa regionale.
            A tutto il personale del Corpo si applicano per gli istituti accessori della indennità di risultato, della progressione economica orizzontale, dell’efficienza, della produttività, ecc, le previsioni di cui al D. Lgs. 150/2009 e ss.mm.ii..
 
 
Art. 9 – Collaborazione con le Forze di Polizia dello Stato
            Nell’esercizio delle funzioni in materia di pubblica sicurezza, polizia giudiziaria ed ordine pubblico cui il Sindaco sovrintende, quale ufficiale di governo, ai sensi del novellato art. 54, comma 1, d.lgs. 267/2000, il Corpo della Polizia Municipale coopera con le Forze di Polizia statali nell’ambito delle direttive di coordinamento impartite dal Ministro dell’Interno – Autorità nazionale di pubblica sicurezza -.
            Più in generale, nell’ambito territoriale dell’Ente di appartenenza e nei limiti delle proprie attribuzioni, collabora con le Forze di Polizia dello Stato, previa disposizione del Sindaco, quando ne venga fatta, per specifiche operazioni, richiesta motivata dalle competenti autorità.
            Nei casi d’urgenza la disposizione può essere impartita dal Comandante. In tal caso ne deve essere data immediata comunicazione al Sindaco.
            Nell’esercizio di tali funzioni il personale dipende operativamente e funzionalmente dalle competenti Autorità di Pubblica Sicurezza, nel rispetto delle intese intercorse con le dette Autorità.
            L’ambito territoriale in cui la Polizia Municipale esercita tutte le funzioni riportate nel presente articolo è il territorio del Comune di appartenenza, fatte salve le eccezioni di legge.
 
 
Art. 10 – Funzioni del Sindaco e dipendenza della Polizia Municipale
            Nel rispetto del principio di separazione tra funzioni di indirizzo politico e funzioni attinenti alla gestione operativa, al Sindaco o Assessore alla P.M., compete il potere di impartire gli indirizzi al Comandante del Corpo ed il controllo sullo svolgimento delle funzioni e dei compiti di polizia municipale per l’efficace raggiungimento degli obiettivi assegnati.
            Il Comandante del Corpo, ferma restando l’autonomia organizzativa ed operativa, è responsabile direttamente verso il Sindaco o l’Assessore alla P.M. della propria attività istituzionale.
Per la verifica del rispetto degli indirizzi e per le azioni di coordinamento e controllo attinenti alla gestione amministrativa, il Sindaco, o l’Assessore alla P.M., si può avvalere del Direttore Generale.
Il Sindaco, o Assessore alla P.M., per il tramite del Comandante dispone dell’impiego del personale per particolari servizi o specifiche operazioni, d’intesa con le Autorità competenti, a norma degli artt. 3 e 4, della L. 65/1986.
            Il Sindaco comunica al Prefetto i nominativi del personale addetto alla Polizia Municipale per il conferimento e/o la revoca della qualità di agente di pubblica sicurezza; stessa cosa per il personale di P.M. in regime di applicazione di cui all’art. 12. disposizioni d’attuazione del c.p.p. 
 
 
 
TITOLO II
 
Organico ed attribuzioni
 
 
Art. 11 L’Amministrazione comunale ed il Corpo della P.M.
            Ai sensi della vigente normativa e preso altresì atto delle disposizioni in tal senso dettate dal C.C.N.L. (contratto dirigenti area Enti Locali 22 febbraio 2006), che evidenzia la necessità di riconoscere il ruolo specifico della Polizia Locale, il Corpo della Polizia Municipale costituisce un’unità operativa autonoma e complessa che non può costituire struttura intermedia di s ettori amministrativi più ampi, né essere posta alle dipendenze di un dirigente di settore, di servizio, di area, di dipartimento o di unità operativa diversa comunque denominata.
            Il Comandante del Corpo riveste la qualifica e la posizione apicale prevista per il personale dell’Ente, e la qualifica di Comandante, anche se conferita temporaneamente o ad interim, deve sempre essere attribuita a personale in possesso dello status di appartenente ai ruoli della Polizia Municipale e con comprovata professionalità ed esperienza in riferimento ai compiti specifici previsti dalla legge (statale e regionale) per la Polizia Municipale.
            In caso di vacanza del posto nella dotazione organica, nelle more dell’espletamento del concorso, le funzioni di Comandante possono essere conferite, per un massimo di sei mesi, al personale del Corpo, interno all’Ente che, unitamente al possesso dei requisiti morali e di onorabilità di legge, abbia maturato almeno cinque anni di appartenenza nella categoria richiesta per lo svolgimento di tale incarico o, in mancanza, nella categoria immediatamente inferiore.
            L’affidamento a personale esterno all’Ente dell’incarico a tempo determinato di Comandante del Corpo di Polizia Municipale, previo accertamento dell’impossibilità di far ricorso al personale interno, è subordinato al possesso, unitamente al godimento dei requisiti morali e di onorabilità di legge, del requisito individuale di espletamento di funzioni di Comandante del Corpo di Polizia Municipale per un periodo di almeno cinque anni, con inquadramento nella categoria necessaria a ricoprire il posto vacante.
            Qualora l’Ente si trovi nell’impossibilità di individuare il soggetto avente i requisiti di cui al precedente comma può affidare l’incarico a soggetti appartenenti a forze di Polizia dello Stato che, unitamente al godimento dei requisiti morali e di onorabilità di legge, abbiano espletato funzioni di Comandante di un Corpo di Polizia Municipale per un periodo di almeno cinque anni, con inquadramento nella categoria necessaria a ricoprire il posto vacante.
              
 
Art. 12 Ordinamento organizzativo del Corpo
            Il Corpo di Polizia Municipale è strutturato in Reparti OperativiI Reparti Operativi a loro volta sono suddivisi in Unità Operative, riferite alle seguenti funzioni istituzionali:
–          Reparto Comando ed U.O. Turni e Servizi;   
–          Reparto Sicurezza Stradale, Sala Operativa ed Infortunistica Stradale;
–          Reparto Commercio, Sicurezza Urbana, Patrimonio Immobiliare e Polizia Amministrativa;
–          Reparto Polizia Giudiziaria, Vigilanza Edilizia e Tutela Ambientale.
I Reparti a loro volta sono suddivisi in Unità Operative; queste ultime in Uffici.
            Si dà atto che trattasi di una strutturazione indicativa dei servizi organizzativi minimi da attribuirsi al Corpo della Polizia Municipale che, nell’ambito della stessa, e sulla base di eventuali nuovi o sopraggiunti indirizzi da parte dell’Organo di governo politico, potranno essere rimodulati ed adeguati operativamente.         
           
 
Art. 13 – Organico del Corpo
            La dotazione organica del Corpo di Polizia Municipale, visti gli obiettivi e le esigenze di servizio, è determinata tenendo conto dei seguenti parametri:
–          condizioni demografiche e morfologiche relative alla densità della popolazione residente e fluttuante, anche alla luce dei flussi turistici tipici dei periodi estivi e delle maggiori festività, durante i quali potranno essere previste forme di lavoro flessibile o il ricorso a lavoratori stagionali;
–          densità commerciale e del terziario in genere, in relazione alle condizioni economiche e sociali del proprio territorio;
–          attribuzione di sempre crescenti funzioni, relative alla sicurezza urbana, al degrado urbano, all’incolumità pubblica, alla contraffazione, al sistema più complesso e burocratizzato dei vari ambiti della gestione economico-finanziaria dell’Ente, nonché all’utilizzo di personale della P.M. applicato presso la locale Procura, oltre che a finalità di interazione con le forze di P.S.: per fronteggiare tali finalità si potrà far ricorso a forme di lavoro flessibile e a lavoratori stagionali .
            Per quanto sopra, il numero minimo degli addetti da destinare al Corpo della Polizia Municipale deve essere determinato in ragione dei criteri, dei parametri e dei dati numerici di cui sopra, fatte salve le specifiche previsioni della L.R 42/2013 (deliberazione della Giunta regionale di cui all’art. 10) sulla dotazione organica del Corpo della Polizia Municipale.
 
 
Art. 14 – Accesso al Corpo di P.M.
            Per accedere al Corpo della Polizia Municipale di Pescara è sempre richiesto il possesso dei requisiti morali e di onorabilità necessari ai fini del conferimento, da parte del Prefetto, della qualifica di agente di P.S. di cui all’art. 5, comma 2, L. 7 marzo 1986, n. 65, ovvero (tra gli altri) il godimento dei diritti civili e politici, l’idoneità psico-fisica, piena ed incondizionata, all’impiego ed alle mansioni proprie della P.M. di cui al D. Lgs. 81/2008, il non aver subito condanne a pena detentiva per delitto non colposo, il non essere stato sottoposto a misure di prevenzione, e il non aver riportato condanne penali che impediscano, ai sensi delle vigenti disposizioni in materia, la costituzione del rapporto di impiego con la P.A..
            Al fine di assicurare la tutela della credibilità, della onorabilità e del prestigio che deve contraddistinguere chi è chiamato a svolgere le peculiari funzioni della Polizia Municipale, esplicantesi in mansioni istituzionali di Polizia Giudiziaria, Pubblica Sicurezza, Polizia Amministrativa, Sicurezza Urbana, i predetti requisiti devono sussistere, e permanere, in primis, nel caso di assunzione/nomina del Comandante del Corpo di P.M., per il quale l’accesso alla funzione avviene ai sensi dell’art. 97 Cost., fatto salvo il previo esperimento delle obbligatorie procedure di mobilità, da effettuarsi, quest’ultima, esclusivamente nei limiti delle previsioni di cui al precedente art. 11 e della connessa legge regionale di riferimento.
            I medesimi requisiti di onorabilità, di cui sopra, devono essere altresì posseduti da parte degli Ufficiali del Corpo cui vengano conferiti gli incarichi di Alta Professionalità, Posizione Organizzativa, nonché le funzioni Vicarie.
 
Art. 15 – Qualifiche e Categorie
            Fermo restando il sistema di classificazione determinato dai C.C.N.L. vigenti, fino all’approvazione del Regolamento Regionale di cui all’art. 26 della L.R. n. 42/2013, e dei provvedimenti previsti dagli articoli 10, 20 e 21 della medesima L.R. n. 42/2013, trova applicazione quanto disposto dalpresente Regolamento del Corpo di P.M., in virtù del quale sono istituite le seguenti qualifiche e categorie funzionali:
  • Comandante: Dirigente Responsabile del Corpo della Polizia Municipale
  • Ufficiali: Addetti al coordinamento e controllo
– Capo Reparto: Ufficiale titolare di posizione organizzativa (funzionario/istruttore direttivo di vigilanza);           
– Responsabile di Unità Operativa: Ufficiale responsabile del procedimento amministrativo e dell’attività di vigilanza (funzionario/ istruttore direttivo di vigilanza);    
  • Agenti:
– Sottufficiale ed Operatore di Vigilanza (Istruttore di vigilanza).                         
                        
 
Art. 16 – Attribuzioni del Comandante
            Nel rispetto del principio di separazione tra funzioni di indirizzo politico e funzioni attinenti alla gestione operativa e del personale, al Sindaco, o all’Assessore alla P.M., compete il potere di impartire gli indirizzi nei confronti del Comandante del Corpo nonché il controllo sullo svolgimento delle funzioni e dei compiti di polizia per l’efficace raggiungimento degli obiettivi assegnati.
            Pertanto, ferma restando l’autonomia organizzativa ed operativa, il Comandante del Corpo è responsabile verso il Sindaco, o Assessore alla P.M., della gestione delle risorse assegnate, dell’organizzazione e dell’impiego tecnico-operativo, della disciplina degli addetti alla polizia locale, della comunicazione interna ed esterna, dell’addestramento e della formazione degli appartenenti al Corpo; lo stesso assicura la presenza in servizio ed organizza il proprio tempo di lavoro, nel rispetto dell’orario settimanale contrattualmente previsto, in modo flessibile rispetto alle esigenze connesse con l’espletamento dell’incarico affidato.
Il Sindaco, o l’Assessore alla P.M., esplica le attività di competenza secondo le previsioni di cui all’art. 10.
            Spetta al Comandante, con l’unico ed inderogabile limite del rispetto del segreto istruttorio, ogni forma di rappresentatività esterna dell’attività del Corpo relativamente agli atti, ai provvedimenti ed alle operazioni di servizio svolte dalle polizia municipale.
            Eventuali ulteriori incarichi conferiti dall’ente locale non possono confliggere con le peculiari funzioni di polizia giudiziaria e polizia amministrativa proprie della funzione di Comandante del Corpo di P.M.
            Per l’organizzazione generale dei servizi, in conformità alle funzioni d’istituto e nell’ambito delle funzioni attribuite ai Dirigenti dell’Ente, al Comandante spetta di:
  • impartire le direttive e vigilare sull’espletamento dei servizi, conformemente alle attribuzioni conferite;
  • assicurare la massima azione sinergica degli appartenenti al Corpo operando per ridurre ogni tensione o contrasto al suo interno;
  • disporre l’assegnazione e la destinazione di tutto il personale dipendente ai singoli Uffici e Servizi, Settori od altre Amministrazioni richiedenti (ad esempio in caso di comandi, distacchi, applicazioni presso la Procura della Repubblica, ecc.), secondo le specifiche necessità ed in conformità alle norme che disciplinano la materia concernente la mobilità del personale;
  • disporre e coordinare i servizi del Corpo con quelli delle Forze di Polizia, Protezione Civile, Polizie Locali, intervenute ai sensi di legge, secondo le intese stabilite dall’Amministrazione;
  • mantenere i rapporti con la Magistratura, con le Autorità di PS, del Comune o di altri Enti collegati al Corpo da necessità operative;
  • rappresentare il Corpo di Polizia Municipale nei rapporti interni, esterni, anche con la stampa, ed in occasione di manifestazioni pubbliche;
  • esprimere pareri su macro progetti, programmi, interventi, atti e provvedimenti che riguardano la circolazione stradale, il traffico e le altre materie attribuite dal presente Regolamento.
Spetta inoltre al Comandante:
  • rappresentare legalmente l’Ente nei giudizi promossi, ai sensi dell’art. 21 della L. 689/1981, in opposizione a provvedimenti sanzionatori in materia di polizia amministrativa.
  • essere membro di diritto della delegazione trattante di parte pubblica per tutte le materie e le problematiche sindacali attinenti alla P.M.
  • attuare il Piano della Performance secondo le previsioni di legge.
 
           
Art. 17 – Attribuzione di funzioni vicarie – Vice Comandante –
            In caso di assenza o impedimento del Comandante le relative funzioni sono espletate dall’Ufficiale cui lo stesso abbia conferito, con apposito provvedimento, e nei limiti dello stesso, lo svolgimento di funzioni vicarie.
L’Ufficiale Vice Comandante viene individuato unicamente tra le figure degli Ufficiali titolari di una delle Posizioni Organizzative istituite all’interno del Corpo, e che abbiano i requisiti morali e di onorabilità di legge.
            In mancanza di Comandante e Vice Comandante, le funzioni possono essere temporaneamente conferite al personale del Corpo di pari categoria del Vice Comandante, ovvero al personale di categoria immediatamente inferiore.
           
 
Art. 18 – Attribuzioni degli Ufficiali Capi Reparto
            I Capi Reparto – Titolari di posizione organizzativa – sono responsabili verso il Comandante dell’addestramento, della disciplina e dell’impiego tecnico-operativo degli appartenenti al Corpo.
            Gli stessi, inoltre:
  • Coadiuvano il Comandante in tutte le sue attribuzioni e lo sostituiscono, per i Servizi di competenza, in caso di assenza temporanea;
  • Coordinano l’organizzazione generale dei servizi in conformità alle funzioni d’istituto, sulla base delle direttive e degli ordini di servizio impartiti dal Comandante;
  • Riferiscono periodicamente al Comandante sui risultati ottenuti dai Servizi;
  • Coordinano e controllano l’attività delle Unità Operative, ne sovrintendono l’attività con compiti di indirizzo e di controllo sull’esecuzione degli atti e dei provvedimenti di attribuzione, con piena responsabilità delle istruzioni impartite e del conseguimento dei risultati;
  • Intrattengono i rapporti con gli altri Organi Istituzionali (Corpi di Polizia, Amministrazione e Magistratura), su delega del comandante;
  • Emanano gli ordini di servizio sulla base delle direttive ricevute e stabiliscono le modalità di esecuzione;
  • Raccolgono le proposte e i suggerimenti dei dipendenti;
  • Dispongono, nell’espletamento del servizio di pronta reperibilità, l’impiego del personale all’uopo previsto;
  • Organizzano, all’occorrenza coordinando e controllando di persona, i servizi di particolare rilievo o in cui è impiegato un numero rilevante di Operatori;
  • Coordinano e controllano il personale dipendente nell’esecuzione dei servizi interni ed esterni, secondo le direttive ricevute;
  • Promuovono l’azione disciplinare nei confronti degli appartenenti al Corpo;
  • Effettuano la valutazione del personale assegnato e propongono la valutazione  finale, in conformità con la normativa vigente;
  • Verificano che il personale sia curato nella persona e che l’uniforme sia indossata correttamente;
  • Controllano con ispezioni la buona conservazione delle dotazioni;
 
 
Art. 19 – Attribuzioni degli Ufficiali Responsabili di Unità Operative        
Gli Ufficiali sono responsabili del procedimento amministrativo e della specifica attività di vigilanza pertanto gli stessi, nell’ambito delle istruzioni, direttive o comandi ricevuti, provvedono a:
  • Fornire istruzioni normative ed operative al personale subordinato;
  • Disciplinare l’impiego tecnico operativo del personale dipendente, secondo le necessità ed in ottemperanza alle direttive ricevute;
  • Controllare l’esecuzione degli atti e dei provvedimenti di natura tecnica, giuridica ed amministrativa;
  • Curare i rapporti di collaborazione per gli interventi necessari, con altri enti e con gli altri organi istituzionali;
  • Osservare i problemi della circolazione stradale nel territorio di competenza ed analizzare ogni causa che turbi l’ordine e la sicurezza nelle diverse aree cittadine avanzando proposte e suggerimenti utili a migliorare la situazione;
  • Sovrintendere alle attività delle materie Istituzionali coadiuvando i Capi Reparto;
  • Coordinare e controllare il personale dipendente nell’esecuzione dei servizi interni ed esterni, e secondo le direttive ricevute;
  • Controllare l’uso di strumenti tecnici di lavoro, anche complessi, lo stato, la manutenzione e la guida dei veicoli di servizio e di tutte le dotazioni distribuite;
  • Predisporre atti nelle materie e funzioni di pertinenza del Corpo;
  • Redigere relazioni, rapporti giudiziari e amministrativi di specie;
  • Controllare le attività svolte dai sottufficiali e dagli Operatori (Agenti) di Polizia Municipale, nell’ambito delle zone e funzioni assegnate;
  • Rappresentare il Corpo della P.M. su delega del Comandante.
Gli stessi sono altresì tenuti ad istruire il personale di qualifica inferiore, sulla base delle conoscenze teorico pratiche possedute;
            E’ istituita la figura dell’Ufficiale di Servizio che, per particolari giornate lavorative ed esigenze di servizio, può essere anche unica, nel rispetto dei limiti orari massimi di legge.
In stretta correlazione con gli Ufficiali operano i Sottufficiali Capo Turno che, oltre ad essere Responsabili di Ufficio, svolgono attività di ausilio, collaborazione e sostituzione degli Ufficiali in caso di assenza/impedimento di questi ultimi.
 
             
Art. 20 – Attribuzioni degli Agenti
            Gli Agenti (Sottufficiali ed operatori di vigilanza) di Polizia Municipale espletano tutte le mansioni inerenti le funzioni di Istituto.
            L’azione degli addetti al Corpo deve essere soprattutto preventiva, informativa, educativa e, ove necessario, repressiva.
            I compiti degli Agenti di Polizia Municipale consistono, principalmente in:
a)      Attività rivolta ai controlli esterni nelle materie attribuite dalle leggi e dal presente regolamento alla polizia municipale (es. viabilità, commercio, edilizia, infortunistica stradale, servizi informativi ecc.) oltre a funzioni di vigilanza e controllo in materia amministrativa e commerciale sul demanio marittimo nell’ambito territoriale di competenza, anche con riguardo alle ordinanze di balneazione emanate; tale attività può comportare la conduzione di tutti i mezzi in dotazione al Corpo e l’utilizzo degli strumenti tecnici;
b)      Servizi di piantone, di indirizzo e di informazioni al pubblico ed all’utenza presso la sede del Comando e presso il Palazzo Comunale;
c)      Eventuale impiego in servizi interni presso gli uffici del Comando o come Operatore di Sala Operativa;
d)      Ulteriori mansioni secondo le direttive impartite dai superiori gerarchici, nei limiti previsti da leggi e regolamenti; in particolare, al Sottufficiale competono le mansioni di capo pattuglia nei servizi esterni e di capo turno nella centrale Operativa e nelle attività di controllo degli Agenti.
            Gli agenti sono tenuti ad assolvere con cura e diligenza i doveri del servizio e dell’Ufficio nel rispetto delle Leggi, dei regolamenti, delle ordinanze e delle istruzioni e direttive ricevute, con spirito di leale collaborazione tra di loro per garantire un servizio efficace e funzionale, sostituendosi a vicenda in caso di impedimento, previa comunicazione all’Ufficiale ed alla Sala Operativa.
            Il comportamento deve essere improntato al senso di disciplina verso i propri superiori e di cortesia verso i colleghi ed il pubblico.
            Svolgono le proprie funzioni come appiedati o a bordo di veicoli, utilizzando tutti gli strumenti e le apparecchiature tecniche di cui sono muniti per l’esecuzione di tutti i compiti istituzionali.
            Gli operatori di polizia municipale svolgono sempre in numero almeno di due, collegati continuativamente alla Sala Operativa (eventualmente anche delle Forze di P.S.) per eventuale supporto, i servizi esterni di pattugliamento non ordinari di seguito indicati:
–          vigilanza per funzioni di sicurezza urbana e per attività a contrasto del degrado urbano;
–          svolgimento di funzioni ausiliare di P.S. e Ordine Pubblico;
–          interventi di TSO e ASO;
–          servizi durante il turno notturno (di cui al D. Lgs.vo 8 Aprile 2003, n.66);
–          servizi di infortunistica stradale;
–          posti di controllo di polizia stradale;
–          servizi di pronto intervento per le fattispecie sopra delineate.
Sono fatte salve le prescrizioni di tutela e sicurezza sui luoghi di lavoro previste dal DVR aziendale.
 
 
Art. 21 – Rapporto gerarchico
            Le funzioni del Corpo di Polizia Municipale si esplicano secondo i principi del rapporto gerarchico, richiamato dall’art. 9 Legge 65/1986.
            La gerarchia si esprime secondo la precedenza di grado ovvero, a parità di grado, secondo l’anzianità di servizio nel grado e, a seguire, nel Corpo e, da ultimo, secondo il criterio del più anziano di età.
            Gli appartenenti al Corpo di Polizia Municipale sono tenuti a seguire le direttive impartite dai superiori gerarchici, nei limiti del loro stato giuridico e delle leggi.
            Il superiore ha l’obbligo di indirizzare l’operato del personale dipendente e di assicurare, con istruzioni specifiche, il buon andamento del servizio, garantendo ai subordinati parità di trattamento e tutelandone la dignità.
            Spetta ad ogni superiore l’obbligo di vigilare sul rispetto delle norme di servizio e di comportamento di tutto il personale. 
 
 
 
TITOLO III
Formazione Professionale – Servizi del Corpo – Mobilità – Distacchi
 
 
Art. 22 – Formazione professionale
  1. Il Corpo di Polizia Municipale assume il metodo della formazione ricorrente e dell’aggiornamento professionale degli operatori come modalità ordinaria di funzionamento.
  2. Il Comando del Corpo cura la formazione professionale e l’istruzione di tutti gli appartenenti al Corpo, mediante corsi ed altre iniziative di cui sarà data la massima diffusione.
  3. Le attività relative alla formazione, alla riqualificazione, all’aggiornamento ed alla specializzazione per gli appartenenti al Corpo sono svolte avvalendosi di attrezzature interne ed esterne all’Amministrazione Comunale.
  4. I docenti sono scelti tra gli appartenenti al Corpo e tra altri operatori qualificati, interni ed esterni, all’Amministrazione; in particolare, quando le materie di insegnamento rivestono rilevante complessità tecnico-giuridica, ci si può avvalere anche di docenti universitari, di personale appartenente alla Magistratura e/o alle Forze dell’Ordine.
  5. Possono essere nominati istruttori di tiro del Corpo della Polizia Municipale, con provvedimento del Comandante, gli operatori di P.M. in possesso della licenza per Istruttore e Direttore di Tiro a segno, rilasciata ai sensi dell’art. 31 L. 110/1975, e della qualifica di Istruttore Istituzionale UITS rilasciata dall’Unione Italiana Tiro a Segno, che abbiano almeno dieci anni di servizio, espletati nell’ambito del Servizio Vigilanza dell’Ente di appartenenza; possono essere altresì nominati Direttori di tiro, con provvedimento del Comandante, gli operatori di P.M. in possesso della licenza per Istruttore e Direttore di Tiro a segno, rilasciata ai sensi dell’art. 31 L. 110/1975, sempre che abbiano almeno dieci anni di servizio espletati nell’ambito del Servizio Vigilanza dell’Ente di appartenenza.
  6. La frequenza dei corsi e delle conferenze, tenuti in orario di servizio, è obbligatoria per il personale cui gli stessi sono destinati. I corsi e le conferenze possono essere organizzati in più sessioni, per consentire la più ampia partecipazione.
  7. La formazione e l’aggiornamento si ispirano al principio di rimuovere ogni discriminazione fra i sessi all’interno del Corpo.
  8. L’Amministrazione, onde preservare l’incolumità personale degli operatori e dei terzi, può organizzare corsi di addestramento per la difesa personale, per l’utilizzo di presidi tattici difensivi (ove gli stessi siano previsti dalla legge regionale) diversi dalle armi, per le tecniche di gestione di situazioni a rischio e per qualsiasi altra azione inerente alle operazioni di servizio di competenza.
 
 
Art. 23 – Formazione di base per gli Agenti di Polizia Municipale
  1. I vincitori dei concorsi per posti di Agente sono tenuti a frequentare, possibilmente nel periodo di prova, specifici corsi di formazione di base ai sensi delle leggi regionali vigenti in materia; i contenuti, la durata e le modalità organizzative di massima dell’attività di prima formazione per il personale della polizia locale sono regolamentati con il provvedimento della Giunta Regionale di cui all’art. 20, comma 2, della L.R. 20 novembre 2013, n. 42.
 
 
Art. 24 – Altri corsi di istruzione professionale
  1. Gli appartenenti al Corpo di Polizia Municipale possono frequentare corsi di lingua straniera, appositamente organizzati, al fine di acquisire una conoscenza sufficiente a tenere una corretta conversazione nella lingua straniera.
  2. L’Amministrazione comunale favorisce, altresì, l’approfondimento culturale e la partecipazione a corsi, seminari, convegni rivolti all’informazione turistica ed artistica sulla Città di Pescara.
 
 
Art. 25 – Aggiornamento e specializzazione professionale
  1. Tutti gli appartenenti al Corpo sono tenuti a curare l’aggiornamento della propria preparazione professionale e culturale, secondo le modalità indicate dal Comando.
  2. L’aggiornamento professionale viene assicurato periodicamente all’interno del Corpo mediante lezioni di istruzione e riunioni di addestramento, dedicate alla conoscenza di nuove disposizioni legislative, amministrative e tecniche nelle materie di lavoro di rilevante importanza da tenersi, per quanto possibile e compatibilmente con le esigenze di servizio, almeno una volta all’anno.
  3. L’aggiornamento viene perseguito anche mediante l’organizzazione di seminari e giornate di studio e con la partecipazione a corsi e convegni fuori sede. I partecipanti hanno l’obbligo di riferire quanto appreso a colleghi, verbalmente o con relazione scritta, e di fornire alla Segreteria del Comando il materiale acquisito.
  4. Qualora determinati argomenti inerenti il servizio debbano essere illustrati verbalmente e collettivamente al personale, o integrati da prove pratiche, il Comando indìce riunioni.
Il personale ha l’obbligo di partecipare a dette riunioni anche se tenute fuori dal proprio orario di lavoro ordinario; dall’obbligo resta escluso il personale in riposo o in ferie.
 
 
Art. 26 – Funzionalità ed efficienza dei servizi – Assegnazione ed impiego del personale –
            Al fine di perseguire gli obiettivi dell’Amministrazione e di contribuire al regolare e ordinato svolgimento della vita cittadina, il personale della Polizia Municipale svolge, nel territorio di competenza, le funzioni e le attività d’istituto previste dalle disposizioni in materia e in particolare quelle definite nella Legge 7 Marzo 1986 n. 65 e nel presente Regolamento.
            Il personale viene assegnato ai diversi tipi di servizio con provvedimento del Comandante, in conformità alle disposizioni sulla mobilità del personale e sull’organizzazione del lavoro, tenuto conto della professionalità, impegno e disponibilità da ciascuno dimostrate.
 
 
Art. 27 – Servizi di controllo
            Per il perseguimento delle finalità del presente Regolamento ed in considerazione dell’estensione territoriale del Comune, i servizi del Corpo sono prevalentemente assicurati sia da personale auto o moto montato sia, in relazione a aree poco estese e nelle zone a traffico limitato, aree pedonali, e più in generale aree di pregio del centro cittadino, da Operatori appiedati e/o muniti di velocipedi o ciclomotori. Di norma, quando è possibile, al fine di garantire la migliore efficacia dell’attività di vigilanza e la tutela fisica dell’Operatore, il servizio sarà svolto in coppia.
            Il personale appiedato, in casi di interventi nei servizi di viabilità, quando le condizioni atmosferiche sono avverse, tipo pioggia battente, neve abbondante, forti raffiche di vento, permane in prossimità del posto riparato più vicino al posto di servizio (eventualmente anche dentro il veicolo di servizio), ed interviene non appena le condizioni lo permettano, e, in caso di urgenze ed emergenze tali da richiedere il tempestivo intervento al fine di salvaguardare la sicurezza e l’incolumità pubblica e privata, ultimato l’intervento e cessata la situazione eccezionale, è autorizzato ad effettuare, d’intesa con il Comando, le operazione opportune al recupero della propria normalità fisica e dell’abbigliamento indossato al momento dell’intervento, che abbia eventualmente riportato danni, imbrattamenti, bagni d’acqua.
            In presenza delle suddette condizioni eccezionali, in ausilio del personale appiedato, è inviato un numero congruo di personale automontato.
            Nel caso in cui i servizi che comportano l’assunzione della posizione eretta eccedano il normale orario di lavoro, saranno previsti opportuni periodi di intervallo oppure altri accorgimenti che consentano di non sottoporre il personale interessato a carichi di lavoro non rientranti nella norma; il tutto sempre nel pieno rispetto delle eventuali indicazioni e prescrizioni contenute nel D.V.R. aziendale e promananti dal medico competente.
 
 
Art. 28 – Servizio a bordo di veicoli
            Il Comandante impiega gli Appartenenti al Corpo, che abbiano conseguito o abbiano i requisiti per conseguire il titolo abilitativo di cui all’art. 139 del Codice della Strada, per la guida dei veicoli in dotazione al Corpo immatricolati ai sensi dell’art. 93 del D. L.vo 30.04.1992 n. 285 (C.d.S.) o, comunque ,destinati a servizi di Polizia Stradale.
            Il Personale consegnatario di un veicolo deve condurlo con perizia e accortezza, curandone la buona tenuta, il decoro e la pulizia e segnalando ogni necessità di ordinaria e straordinaria manutenzione.
 
 
Art. 29 –Servizi appiedati e Vigili diQuartiere
            Per assicurare un più stretto contatto con i cittadini, il servizio è strutturato in maniera da assicurare interventi di presenza, controllo e prevenzione nell’ambito dell’intero territorio e specialmente nelle zone più frequentate e “turistiche” del centro abitato e nei punti strategici, anche con presenza appiedata dei c.d. “Vigili di Quartiere”; più in particolare, il personale non armato assegnato al Servizio di Polizia Stradale, e che svolga servizi esterni (ivi compresi eventuali “Vigili Stagionali”), sarà impiegato, prioritariamente, nell’espletamento delle seguenti mansioni: vigili di Quartiere; servizio di presenza e di tutela della incolumità degli utenti dinanzi alle scuole cittadine; controllo velocipedi; controllo divieto di sosta per veicoli in doppia fila, ovvero con disco orario scaduto o con pagamento non effettuato, ovvero in sosta su stalli di carico e scarico merci; controllo corretto conferimento rifiuti solidi urbani; controllo pulizia e decoro urbano con particolare riferimento al rispetto della normativa sulle deiezioni canine; più in generale lo stesso personale sarà comunque impiegabile nei servizi diretti a regolare il traffico e la sosta, anche con riguardo alle Aree Pedonali, Aree di Pregio cittadine, Zone a Traffico Limitato e stalli per disabili.
            Il servizio è, d’ordinario, svolto su due fasce orarie (comprese nell’orario minimo tra le 07.30 e le 22), con estensione delle stesse almeno fino alle ore 24.00 nei giorni di massimo afflusso “notturno” (fine settimana, prefestivi e festivi infrasettimanali) e con orario di norma fino alle 01,00 circa durante i mesi estivi, fatte comunque salve le  variazioni derivanti da sopravvenute  esigenze di servizio (soprattutto per quanto attiene i giorni di fine settimana): saranno comunque da considerarsi prioritari i diversi e specifici indirizzi promananti dal Sindaco/Assessore delegato/ Giunta Comunale.
 
 
Art. 30 – Personale amministrativo in servizio presso il Corpo di Polizia Municipale
            Per lo svolgimento dei compiti amministrativi, contrattuali e finanziari connessi alle proprie esigenze, il Corpo di Polizia Municipale si avvale di personale qualificato e/o con prescrizioni di servizio, appartenente ai propri ruoli, da destinare ai servizi interni, necessariamente accessori e propedeutici rispetto a quelli di istituto; ai servizi interni, di carattere più prettamente amministrativo potrà essere destinato anche il personale che sia stato dichiarato permanentemente non idoneo ai servizi di P.M.
            Potrà altresì avvalersi di personale esterno specializzato che sia abilitato allo svolgimento di determinate funzioni (a titolo di mero esempio, si pensi al RUP e/o aiuto RUP per le gare di maggiore importanza attinenti al servizio di Polizia Municipale ed a tutte le conoscenze specialistiche connesse a siffatta figura; si pensi alla figura dell’informatico esperto di videosorveglianza, nel caso in cui si decida di istituire uno specifico e mirato servizio presso il Corpo di P.M.) che, in tal senso, presta servizio a tutti gli effetti presso il Corpo di Polizia Municipale, ed a cui si applicano le disposizioni del presente Regolamento compatibili con il particolare status.
            Il personale amministrativo dipende gerarchicamente dal Comandante che ne definisce le dipendenze funzionali.
 
 
Art. 31 – Collegamento dei servizi a mezzo radio ed apparecchi audiovisivi
            I servizi esterni devono essere collegati al Comando di appartenenza con idonee attrezzature audio ricetrasmittenti, o sistemi a questi assimilabili (si pensi anche all’utilizzo di telefoni cellulari), in grado di garantire agli appartenenti al Corpo la costante possibilità di contatto con la Centrale Operativa e con gli altri Operatori in servizio.
            Il personale comandato deve utilizzare l’apparecchio portatile in dotazione secondo le disposizioni di servizio; inoltre lo stesso ne deve curare la custodia e la funzionalità.
            Il linguaggio da usare nelle comunicazioni radio deve essere scarno e corretto, scevro da polemiche e limitato al collegamento per ragioni di servizio.
            Il personale in servizio collegato via radio (o tramite modalità assimilabili) deve mantenersi permanentemente in collegamento con la Centrale Operativa da cui dipende, salvo dispensa espressamente accordata per limitato periodo di tempo.
            Gli Operatori-Agenti di P.M. devono dare la posizione richiesta e seguire le istruzioni provenienti dalla Centrale Operativa. In assenza di comunicazioni, seguono il programma di lavoro già stabilito tramite l’apposito foglio di marcia, comunicando sempre in via preventiva all’Ufficiale di servizio eventuali variazioni rispetto al foglio di marcia.
            Il coordinamento della suddetta Centrale Operativa, cui sono collegati gli apparati radio, i terminali e le telecamere, è demandato all’Ufficiale di servizio ed a quello specificamente incaricato, il quale costantemente vigila sull’andamento dei servizi.
 
 
 
Art. 32 – Prestazioni straordinarie e prolungamento del servizio
            Nel rispetto della normativa vigente, le prestazioni in ore straordinarie sono effettuate, su disposizione del Comando, per necessità dei servizi o degli uffici inerenti ai compiti istituzionali del Corpo.
            Inoltre, le prestazioni oltre l’orario ordinario sono effettuate obbligatoriamente per tutto il tempo necessario nei seguenti casi:
  1. Al fine di portare a compimento una operazione di servizio già iniziata e non procrastinabile;
  2. In tutte le situazioni di emergenza, manifestazioni o altri motivi tali da richiedere la presenza di personale del Corpo, anche in assenza di ordini superiori;
  3. In attesa dell’arrivo in servizio del collega del turno successivo, quando è previsto dall’ordine di servizio il cambio sul posto;
  4. Per casi inerenti le funzioni di Polizia Giudiziaria, Pubblica Sicurezza, Incolumità Pubblica, Polizia Amministrativa e Polizia Stradale per i quali è richiesta la prosecuzione del servizio fino all’utile risoluzione dell’intervento.
  5. In caso di sinistri stradali con feriti ovvero in casi di palese gravità per la circolazione.
 
           
Art. 33 – Mobilitazione degli appartenenti al Corpo
            Quando si verificano situazioni locali o nazionali di straordinaria emergenza, dichiarate come tali dell’Amministrazione interessata, ovvero qualora non venga ritenuto sufficiente l’organico della squadra in reperibilità, tutti gli appartenenti al Corpo possono essere mobilitati in continuità a disposizione dei servizi.
            In caso di improvvisi disastri o calamità pubbliche, gli addetti alla Polizia Municipale che ne abbiano avuto notizia, anche se liberi dal servizio, sono tenuti a mettersi in contatto col Comando o a presentarsi nella sede del Comando stesso per essere eventualmente impiegati per far fronte all’emergenza.
            In caso di emergenza o comunque per rilevanti esigenze di servizio, il Comandante può sospendere le licenze ed i permessi ordinari per tutti gli appartenenti al Corpo, al fine di poter disporre dell’intera forza necessaria.
 
 
Art. 34 – Servizi essenziali garantiti
            Salve diverse disposizioni di legge, il Comandante, al fine di garantire i servizi minimi istituzionali che competono al Corpo, ed onde conseguire gli obiettivi indicati dalla Civica Amministrazione, pone in essere le iniziative necessarie ad assicurare un organico numerico minimo di personale in servizio che, comunque, d’ordinario, non può risultare inferiore ai 2/3 del totale del personale operante all’interno del Comando.
 
 
Art. 35 – Reperibilità
            L’Amministrazione, su proposta recepita in sede di contrattazione decentrata, può istituire turni di reperibilità in relazione a predeterminati servizi istituzionali e di emergenza, in conformità alle disposizioni che disciplinano tale istituto.
 
 
Art. 36 – Obbligo di intervento e di rapporto
            Gli appartenenti al Corpo hanno l’obbligo di intervento, al fine di prevenire ed accertare ogni infrazione alle norme inerenti le materie di competenza della Polizia Municipale. L’intervento diviene prioritario ed esclusivo nelle situazioni indicate con ordine, anche verbale, del superiore gerarchico, ovvero se stabilito nell’ordine di servizio.
            La centrale Operativa riceve le segnalazioni rivolte alla Polizia Municipale e le distribuisce al competente personale, assicurando gli interventi del caso. I casi di una certa importanza debbono essere immediatamente segnalati al superiore gerarchico in servizio ovvero alla struttura di Comando.
            Oltre ai casi in cui è prevista la stesura di verbali o di rapporti specifici, il dipendente redige sempre un rapporto di servizio riassuntivo relativo agli interventi effettuati. Eventuali ritardi nel raggiungere il posto di servizio assegnato o eventuali spostamenti dal luogo di servizio debbono risultare dalla suddetta relazione con le cause che li hanno determinati; la stessa deve essere rimessa quotidianamente per il tramite dell’Ufficiale di servizio.
            Tutte le scritturazioni debbono essere fatte in modo chiaro e con i requisiti per essere ulteriormente utilizzate come documento e/o per l’inoltro in altre sedi.
 
 
Art. 37 – Mobilità, Distacco e Comando
            I distacchi e i comandi sono consentiti soltanto quando i compiti assegnati ineriscano alle funzioni di Polizia Municipale come disciplinati dalla Legge 7/3/1986 n. 65; gli addetti alla P.M. non possono essere destinati a mansioni e compiti diversi da quelli specificamente indicati dalla Legge 65/1986 e dal presente Regolamento.
            Gli appartenenti alla Polizia Municipale possono essere temporaneamente impiegati, singolarmente o in squadre operative, presso altre Amministrazioni locali, per necessità derivanti da situazioni della circolazione, per manifestazioni o altre evenienze straordinarie, nei casi di soccorso a seguito di calamità o disastri.
            I distacchi, i comandi, le applicazioni, le mobilità e, comunque, l’utilizzo temporaneo presso altre Amministrazioni e/o Settori, ai sensi della vigente normativa (D. Lgs. 267/2000, D. Lgs. 165/2001, C.P.P, Ordinamento comunale degli uffici e dei servizi) dovranno essere autorizzati dall’organo di governo, previa acquisizione del parere del  Comandante del Corpo.
            Nei casi di comando presso altri Comuni, l’ambito ordinario dell’attività è quello del territorio dell’Ente presso cui il personale è stato comandato.
            L’Ente beneficiario del comando o dell’applicazione è comunque tenuto a rimborsare al Comune, ove previsto dalla legge, gli eventuali compensi derivanti dal lavoro straordinario, ovvero dalle altre indennità accessorie e contrattuali (indennità di disagio, buoni pasto, ecc).
 
 
Art. 38 – Mutamento di mansioni
            I dipendenti riconosciuti fisicamente inidonei, in via permanente, allo svolgimento delle funzioni proprie del Corpo di Polizia Municipale sono inquadrati, prioritariamente,  e fatto comunque salvo il cambio del profilo professionale, in posti interni al Settore P.M., con svolgimento di compiti non operativi.
 
 
 
Art. 39 – Ordine del giorno e di servizio
            Il Comandante e, all’occorrenza, il Capo Reparto con funzioni vicarie, dispongono, con opportuna periodicità, gli ordini di servizio, indicando per ciascun dipendente il turno, il posto di lavoro ed eventuali particolari modalità di espletamento del servizio.
            I Funzionari e gli Istruttori Direttivi Capi Reparto, pubblicano, se necessario quotidianamente, un O.d.G. concernente le disposizioni relative all’impiego tecnico-operativo del personale, le istruzioni e direttive per l’espletamento dei servizi di istituto, nonché ogni altra indicazione utile al servizio.
            L’ordine di servizio, da conservarsi cronologicamente, dev’essere affisso in apposito albo nei pressi dell’Ufficio Turni e Servizi ed essere a disposizione in copia presso  la Sala Operativa del Corpo,  nelle ore antimeridiane del giorno che precede, almeno un’ora prima del termine del servizio di primo turno.
            Il personale dipendente ha l’obbligo di prendere visione dell’ordine di servizio all’atto di assumere il lavoro e deve prendere conoscenza delle eventuali variazioni riportate sullo stesso.
            Eventuali variazioni di orario apportate dopo l’esposizione dell’ordine di servizio debbono essere comunicate agli interessati a cura del Comando.
            Sono vietate correzioni, spostamenti, cambiamenti, avvicendamenti nel servizio non autorizzati dal Comando (capi Reparto o, in assenza, Ufficiale di Servizio)..
            L’originale dell’ordine di servizio dev’essere conservato agli atti del Comando.
            Tale documento costituisce obiettivo di lavoro quotidiano a carico del personale. 
 
 
 
TITOLO IV
Doveri – Norme di Comportamento
 
 
Art. 40 – Norme generali: doveri
            Gli appartenenti al Corpo osservano le disposizioni del presente Regolamento e quelle normative e contrattuali vigenti, svolgendo i propri compiti in conformità delle finalità di servizio di cui al presente Regolamento ed, in particolare, sono tenuti a:
–          rispetto, educazione, disponibilità nei confronti dei cittadini e dei visitatori;
–          non denigrare, con atti e parole l’Amministrazione, il Corpo e i suoi componenti;
–          usare l’autorità derivante dalla propria funzione evitando in ogni modo di abusarne a proprio vantaggio;
–          evitare di frequentare, se non per ragioni di servizio, persone notoriamente dedite ad attività illegali;
            Gli appartenenti al Corpo devono considerarsi disponibili per il servizio relativo a tutte le situazioni di emergenza, così come definito all’interno delle procedure di protezione civile.
            A ciascun appartenente al Corpo di P.M. viene istituzionalmente assegnato un indirizzo di posta elettronica ed un codice personale di protocollo interno per le comunicazioni attinenti il servizio.
 
 
Art. 41 – Segreto d’Ufficio e riservatezza
            Il personale è tenuto alla più rigorosa osservanza del segreto d’ufficio, e non può fornire a chi non ne abbia il diritto, anche se si tratti di atti non  coperti da segreto istruttorio ex art. 326 cod. pen., notizie relative a persone, a servizi di istituto, a pratiche o provvedimenti di qualsiasi natura.
            Il dipendente non usa a fini privati le informazioni di cui dispone per ragioni di ufficio, evita situazioni e comportamenti che possano ostacolare il corretto adempimento dei compiti o nuocere agli interessi o all’immagine della pubblica amministrazione.
            Salvo il diritto di esprimere valutazioni e diffondere informazioni ed immagini a tutela dei diritti sindacali, il dipendente si astiene da dichiarazioni pubbliche offensive nei confronti dell’amministrazione.
            Il dirigente, nei limiti delle sue possibilità, evita che notizie non rispondenti al vero quanto all’organizzazione, all’attività ed ai dipendenti pubblici possano diffondersi; in tale ottica, spetta al Comandante (o suo delegato), con l’unico inderogabile limite del rispetto del segreto istruttorio, ogni forma di comunicazione, interna ed esterna, anche verso la stampa, relativa a notizie di interesse generale, concernenti l’attività dell’ufficio, i servizi di istituto, i provvedimenti e le operazioni di qualsiasi natura; parimenti lo stesso può autorizzarne la divulgazione.
 
 
Art. 42 – Cura dell’uniforme e della persona          
L’uniforme rappresenta l’Amministrazione Comunale ed il personale della Polizia Municipale, durante il  servizio, è tenuto ad indossare l’uniforme, salvo le eccezioni di cui al presente Regolamento.  
Le uniformi ed i segni distintivi degli addetti alla Polizia Municipale sono stabiliti, nei modelli e nelle ulteriori caratteristiche per ciascun capo, ai sensi della L.R. e connesso regolamento.
            E’ dispensato dall’uso dell’uniforme il Comandante, fatta eccezione per i servizi di rappresentanza.
            Gli appartenenti al Corpo devono avere particolare cura dell’aspetto esteriore della propria persona, affinché l’acconciatura dei capelli, della barba e dei baffi, nonché i cosmetici da trucco siano compatibili con il decoro della divisa e la dignità della funzione, evitando ogni forma di appariscenza.
            Nell’espletamento del servizio non è consentito variare la foggia dell’uniforme né l’uso di orecchini, braccialetti, collane, monili ed altri elementi ornamentali che possano alterare l’aspetto formale dell’uniforme o comunque che siano incompatibili con la sicurezza fisica dell’operatore.
            L’uniforme deve sempre essere nella immediata disponibilità dell’operatore per le necessità di servizio; a tal fine, sono presenti all’interno del Comando idonei locali, con appositi armadietti, da destinarsi come locali di deposito vestiario.
           
 
Art. 43 – Servizi in abito civile
            Fermo restando quanto disposto dall’articolo precedente, il personale della Polizia Municipale comandato a svolgere particolari servizi (di indagine, di accertamenti riservati, di polizia giudiziaria e/o ambientale,ecc.) può essere autorizzato dal Comandante ad indossare l’abito civile.
            Il personale autorizzato a non indossare l’uniforme ha l’obbligo di portare con se la placca di riconoscimento (o comunque tesserino equipollente) per mostrarla nel momento in cui debba far riconoscere la propria qualità; dovrà altresì, ove richiesto, esibire la tessera di riconoscimento.
 
 
Art. 44 – Orario e posto di servizio
Gli Appartenenti al Corpo devono iniziare il servizio all’ora fissata dagli appositi Ordini di Servizio. Il Personale al quale è affidato un veicolo, un mezzo o un’apparecchiatura del Corpo, deve rimettere la stessa all’unità di appartenenza, entro e non oltre il termine del proprio servizio.
            Nei servizi a carattere continuativo, con cambio sul posto, il personale che ha terminato il proprio turno non deve allontanarsi fino a quando la continuità dei servizi non sia assicurata dalla presenza del personale che deve sostituirlo e deve avere cura di trasmettere a chi lo rileva ogni notizia, informazione, istruzione, disposizione necessaria al proseguimento del servizio; stessa cosa dicasi nel caso il servizio cui adempiere non sia ancora terminato .
 
Art. 45 – Comportamento in pubblico
            Durante l’espletamento del servizio, l’appartenente al Corpo deve mantenere un contegno corretto ed un comportamento irreprensibile.
            Durante il turno di servizio deve assumere un contegno consono alle sue funzioni: non deve chiacchierare inutilmente e lungamente con i colleghi o altre persone, né intrattenersi in futili occupazioni, ovvero in continui contatti telefonici e/o telematici non connessi a motivi di servizio.
            E’ fatto divieto, inoltre, di assumere bevande alcoliche nonché di fumare continuamente ed in pubblico. E’ vietato, nell’espletamento del servizio, allontanarsi dal luogo di servizio e trattenersi in abitazioni, negozi, esercizi pubblici, uffici più del tempo necessario ovvero nello svolgimento di attività ed operazioni estranee al servizio; in ogni caso, qualsiasi allontanamento dal posto di servizio va preventivamente segnalato, ed autorizzato dall’Ufficiale di servizio.
            L’operatore di P.M. deve corrispondere alla richiesta dei cittadini, intervenendo od indirizzandoli secondo criteri di gentilezza, disponibilità e cortesia.
            Deve sempre salutare la persona che lo interpella o a cui si rivolge.
            L’appartenente al Corpo deve fornire sempre, quando richiesto, le proprie generalità ed il numero di matricola; nel caso di compilazione di atti deve sottoscrivere gli stessi in maniera ben leggibile, indicando sempre il proprio nome e cognome, unitamente al numero di matricola (ove richiesta).
            Quando opera in abito civile, deve prima qualificarsi ed esibire la tessera di servizio. 
 
 
TITOLO V
 
Disciplina – Assenze – Riconoscimenti
 
 
Art. 46 – Obbligo del saluto
            Gli appartenenti al Corpo della Polizia Municipale in uniforme debbono salutare, salvo i casi di impedimento, il Sindaco, la Giunta Comunale e il Presidente del Consiglio Comunale, il Comandante del Corpo di Polizia Municipale, i Comandanti delle Forze Armate e delle Forse di P.S., il SS. Sacramento, la bandiera nazionale, il Gonfalone civico e le bandiere militari.
            In tutti gli altri casi e fra pari grado, il saluto è segno di cortesia.
            Il superiore deve rispondere al saluto.
            Il saluto consiste nel portare la mano destra, distesa, con il palmo in basso, lungo il margine della visiera del berretto.
            Il saluto formale potrà essere accompagnato dal saluto a voce, qualora non sia reso a simboli, in occasione di servizi di rappresentanza o d’onore.
 
 
Art. 47 – Norme disciplinari
            La responsabilità civile e disciplinare degli appartenenti al Corpo di Polizia Municipale è regolata dalla normativa prevista dalle leggi, dagli accordi contrattuali, nonché dall’ordinamento degli Uffici e dei Servizi e del Regolamento di disciplina del Comune di Pescara.
            L’applicazione di qualunque sanzione disciplinare a carico degli appartenenti al Corpo avviene con proposta motivata a seguito di istruttoria a cura degli Ufficiali di Vigilanza e dei Sottufficiali Capo Turno, esperiti gli accertamenti e le procedure di rito previste dalla vigente normativa.
 
 
Art. 48 – Assenze dal servizio
            L’obbligo di comunicazione delle assenze (per malattia, infortuni, ecc…) viene adempiuto, da parte dell’appartenente al Corpo, oltre che per le vie di legge, anche (e nell’immediatezza) mediante avviso verbale agli Ufficiali di riferimento del Corpo di P.M. (Capo Reparto ed Ufficiale di servizio).
            Tale avviso deve avvenire, anche mediante comunicazione telefonica e salvo i casi di urgenza, almeno tre ore prima dell’inizio del servizio, in modo da permettere l’eventuale pronta sostituzione sul posto di lavoro.
 
 
Art. 49 – Congedo ordinario e congedi straordinari
            Gli appartenenti al Corpo della Polizia Municipale usufruiscono annualmente dei congedi loro spettanti secondo la normativa contrattuale e quella di cui al vigente Regolamento del Personale dell’Ente.
            Il congedo ordinario è concesso dal Comandante direttamente o per il tramite dei Capi Reparto delegati.
            La richiesta delle ferie (e degli altre tipologie di congedo) va presentata all’Ufficio Servizi almeno tre giorni prima della data d’inizio delle stesse, fatta eccezione per le richieste di congedo per urgenti motivi sopravvenuti, per le quali è sufficiente chiedere al Capo Reparto preventiva e motivata autorizzazione a mezzo telefono, con successiva presentazione di adeguata documentazione giustificativa.
 
 
Art. 50 – Riposo settimanale e festività infrasettimanale
            Il riposo settimanale deve essere usufruito assicurando i servizi anche nei giorni festivi (domenica e festività infrasettimanali); lo stesso, come da normativa contrattuale, deve essere assicurato nel periodo di 15 giorni successivi all’espletamento del servizio e può essere differito solo a cura e per esigenze di servizio del Comando.
            Al personale che presta servizio nei giorni festivi settimanali e infrasettimanali deve essere corrisposta la retribuzione secondo le previsioni delle norme di contratto nazionali e comunali.
 
 
Art. 51 – Encomi ed elogi
            Gli appartenenti al Corpo, che si siano distinti per disponibilità, spirito di sacrificio, abnegazione al servizio, coraggio, preparazione, prontezza di intervento, e/o in situazioni d’emergenza, sono premiati in relazione all’importanza dell’attività svolta e degli atti compiuti, come segue:
–          elogio scritto del Comandante;
–          encomio semplice del Sindaco;
–          encomio solenne deliberato dal Consiglio Comunale;
–          riconoscimento al valore civile, da proporre a cura del Sindoco al competente Ministero dell’Interno, per atti di particolare coraggio e sprezzo del pericolo.
            Gli elogi, gli encomi ed i riconoscimenti al valor civile, comportano la citazione nell’Ordine del Giorno e sono registrati nello stato di servizio dell’interessato.
            I suddetti riconoscimenti costituiscono titolo valutabile nei concorsi.
 
 
Art. 52 – Festa della Polizia Municipale
            Viene formalmente istituita la Festa del Corpo della Polizia Municipale, che sarà celebrata nel giorno del Santo Martire Patrono, San Sebastiano, con solenne cerimonia civile e religiosa.
            In occasione della Festa, dopo il rito religioso, al personale ritenuto meritevole di riconoscimento, per l’attività svolta nel corso dell’anno precedente, saranno attribuiti gli elogi o gli encomi di cui all’articolo 51 del presente Regolamento.
            La cerimonia civile sarà finanziata ai sensi e per gli effetti dell’art. 208 Codice della Strada.
 
 
Art. 53 – Coro della Polizia Municipale 
            E’ istituito il Coro Polifonico della Polizia Municipale della Città di Pescara, che ha sede presso il Comando del Corpo.
            Il Coro polifonico rappresenta il Corpo di polizia Municipale della città di Pescara nelle manifestazioni civili, militari e religiose in sede locale, regionale e nazionale, in armonia con le decisioni dell’Amministrazione comunale e le direttive del Comando.
 
 
Art. 54 – Gradi, distintivi ed onorificenze
            I distintivi di grado degli appartenenti al Corpo, fino all’emanazione degli atti da parte della Regione Abruzzo (da cui si attende l’approvazione del connesso Regolamento di cui all’art. 26 della L.R. n. 42/2013), sono attribuiti sulla base della L.R. 83/1997, secondo le seguenti modalità:
–          Istruttore di vigilanza fino al compimento dei 10 anni di servizio: Agente
–          Istruttore di vigilanza dal compimento dei 10 anni di servizio: Agente Scelto
–          Istruttore di Vigilanza dal compimento dei 20 anni di servizio: Assistente
–          Istruttore di Vigilanza dal compimento dei 25 anni di servizio: Assistente Scelto
–         
–           Funzionario di Vigilanza fino al compimento dei dieci anni di servizio nella Polizia Municipale: Maggiore (dal compimento dei dieci anni di servizio nella Polizia Municipale: Tenente Colonnello).
–          Dirigente Comandante: Colonnello, con distintivi di grado bordati di rosso.
In caso di conferimento di incarico di durata ultrannuale, al vice Comandante verranno attribuiti i gradi corrispondenti al proprio inquadramento con l’aggiunta di una stella brunita (c.d.  funzionale) al proprio distintivo di grado.
Si dà atto che i gradi di Brigadiere e di Maresciallo Maggiore Aiutante, essendo attribuiti alla categoria degli Istruttori di vigilanza, sono da considerarsi ad esaurimento.
Sono comunque fatti salvi gli ulteriori diritti già acquisiti al momento dell’approvazione del presente Regolamento dal personale in servizio di ruolo presso il Comune di Pescara.
 
 
Art. 55 –Destinazione dei proventi derivanti dall’applicazione delle sanzioni amministrative pecuniarie (art. 208 C.d.S.). Fondo previdenziale ed assistenziale
            L’Amministrazione garantisce il rispetto dei vincoli di destinazione dei proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie di cui all’art. 208 Codice della Strada; pertanto, per il miglioramento dei servizi e dei mezzi di Polizia locale, oltre che per le altre finalità previste dalla legge (es. acquisto, noleggio, leasing di mezzi, veicoli, strumenti operativi, equipaggiamenti, dotazioni d’ufficio, materiale per segnaletica stradale, tutela previdenziale ed assistenziale), è destinata annualmente, con apposito provvedimento della Giunta Comunale da inserire per specifici capitoli di spesa nel bilancio annuale di previsione del Comune, almeno la percentuale di legge dei proventi da sanzioni amministrative pecuniarie.
            In applicazione ed in conformità al disposto dell’art. 208 del Codice della Strada è istituito il fondo di assistenza e di previdenza del personale operante nel Settore Corpo della Polizia Municipale, per la cui dotazione è destinata annualmente una quota dei suddetti proventi da determinarsi con apposito atto deliberativo della Giunta Comunale con riferimento alle specifiche previsioni di entrata contenute nel bilancio annuale del Comune.
            A tutti gli appartenenti al Corpo di Polizia Municipale, titolari della qualifica di agente di P.S., si applicano altresì, in siffatta materia previdenziale, le norme di cui alla L. 284/1977 ed alla L. 65/1986 (art. 10).
 
 
 
 
Art. 56 – Igiene e sicurezza sul lavoro. Accertamenti sanitari.
            L’Ente, ai fini della tutela della salute e della sicurezza degli operatori di polizia locale, applica quanto previsto dal decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 (Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro), nell’ambito della struttura della Polizia Municipale, ed attiva il monitoraggio e la valutazione, anche ai fini della prevenzione, delle eventuali patologie connesse allo svolgimento delle funzioni e dei compiti della Polizia Municipale; si adopera altresì a che lo svolgimento delle attività e dei compiti di istituto avvenga all’interno di idonee strutture edilizie adeguatamente predisposte in relazione alle esigenze di sicurezza, di tutela della salute, di decoro ambientale e di praticità di utilizzazione.
            In caso di temporanea inabilità fisica parziale per motivi di salute, gli appartenenti al Corpo possono essere esclusi, per il periodo di tempo necessario al recupero dell’efficienza, da determinati servizi del Corpo, a seguito di apposita certificazione medica rilasciata dal medico competente.           In caso di infermità fisica permanente derivante da causa di servizio, che renda inabile il dipendente ai servizi esterni, lo stesso dovrà essere impiegato nei servizi interni o d’ufficio compatibili con il suo stato di salute e che, in ogni caso, non sia di aggravio dello stesso.
            In relazione alla specifica natura del servizio ed alla comprovata eziologia delle malattie professionali, nonché ai danni provocati all’Operatore dall’inquinamento acustico ed atmosferico, è a cura dell’Amministrazione comunale dare corso alle procedure normative e regolamentari al fine di provvedere ai controlli periodici delle condizioni di salute degli appartenenti al Corpo dalla legislazione vigente. 
 
 
 
TITOLO VI
 
Dotazioni
 
 
Art. 57 – Uniforme
            L’Amministrazione fornisce l’uniforme di servizio e quanto necessario per l’espletamento del servizio agli appartenenti al Corpo della Polizia Municipale.
            Le caratteristiche delle uniformi sono quelle determinate dal presente Regolamento Comunale, fino all’emanazione degli atti da parte della Regione Abruzzo. Essendo decorsi cinquanta mesi dall’entrata in vigore della legge Regionale 42/2013 senza essere intervenuto il previsto atto regolamentare per la disciplina di gradi ed uniformi, entro 90 giorni dall’entrata in vigore del presente Regolamento si procederà comunque a porre in essere un nuovo Regolamento comunale dei simboli distintivi di grado.
            AI fine della fornitura delle uniformi, il Comando espleta le procedure amministrative di legge e regolamentari al fine di provvedere alla sostituzione dei materiali in scadenza o di quelli deterioratisi anticipatamente; a tal fine è istituita presso il Comando del Corpo di P.M. una Commissione vestiario ed equipaggiamento con lo scopo di fornire indicazioni sulla qualità dei materiali, la fornitura, la tipologia e l’utilizzazione dell’uniforme e del corredo della P.M.; la stessa Commissione non potrà essere composta da oltre 7 unità e sarà individuata dal Comandante nel rispetto di uguale rappresentatività tra sessi, nonché tenendo conto dell’appartenenza alle diverse specialità del Corpo; all’interno della stessa sarà nominato anche un Ufficiale.
            Per particolari servizi, di rappresentanza e di scorta al Gonfalone, è adottata la Grande Uniforme. Non è consentito agli appartenenti al Corpo di apportare modifiche o visibili aggiunte all’uniforme assegnata.
            E’ vietato indossare l’uniforme fuori servizio (non si considera tale l’itinerario diretto casa-lavoro), salvo casi particolari espressamente autorizzati dal Comandante.
            Gli indumenti e gli oggetti in dotazione deteriorati, perduti o resi inservibili, vengono rinnovati a spese del Comune, anche prima della scadenza stabilita, quando il loro uso venga meno per causa di servizio o per altre cause non imputabili a colpa del consegnatario; gli indumenti e gli oggetti perduti o dichiarati fuori uso prima della scadenza per causa imputabile al consegnatario vengono rinnovati, a domanda o d’ufficio, con addebito a carico del consegnatario stesso.
            L’addebito viene praticato tenendo conto del valore dell’oggetto nuovo, frazionato in tante mensilità quante sono quelle della durata prevista e rapportato al numero di mesi ancora mancanti alla scadenza, nel momento in cui viene effettivamente sostituito.
            Il Comando può disporre a propria discrezione il ritiro di materiali e delle uniformi in uso e fuori uso.
            Sull’uniforme possono essere portate le decorazioni al valor civile e militare, nonché le onorificenze riconosciute dallo Stato Italiano, applicate secondo le consuete modalità d’uso.
            Ogni altro distintivo dovrà essere preventivamente autorizzato dal Comandante.
 
 
Art. 58 – Manutenzione dell’Uniforme
            Stante l’obbligo dell’uso dell’uniforme e, quindi, l’onere di mantenere il perfetto aspetto, l’Amministrazione provvede, con apposite procedure e secondo i consueti procedimenti amministrativi, alla manutenzione delle uniformi.
 
 
Art. 59 – Strumenti e mezzi operativi
            Il Corpo viene dotato di tutti gli strumenti e mezzi operativi necessari, in considerazione delle peculiari caratteristiche della Città.
            I mezzi devono essere adoperati esclusivamente per ragioni di servizio e dagli operatori che li hanno in consegna.
            Il Comando dispone per la buona conservazione, la manutenzione e l’uso dei veicoli.
            Le piccole ed ordinarie manutenzioni, ritenute urgenti ed indispensabili per assicurare la continuità del servizio, saranno disposte direttamente dal Comando presso le officine autorizzate dal Comune.
            Per riparazioni e manutenzioni straordinarie si provvede con gli ordinari procedimenti amministrativi, anche mediante ricorso alle strutture private.
            La fornitura del carburante e lubrificante sarà assicurata dall’Amministrazione presso stazioni di servizio convenzionate con il Comune ed i prelievi saranno effettuati dai singoli consegnatari su presentazione di apposite schede di prelievo rilasciate dal Comando.
            Ogni servizio compiuto deve essere annotato negli appositi fogli di marcia e sui registri di macchina di ciascun veicolo, con l’indicazione del giorno, dell’orario e del motivo del servizio effettuato, dei prelievi di carburante, della percorrenza chilometrica e di ogni altro dato necessario ai fini di un efficace controllo dell’uso del mezzo di trasporto.
 
 
Art. 60 – Tessera e placca di riconoscimento
            Gli appartenenti al Corpo di Polizia Municipale sono muniti di una tessera e di una placca di riconoscimento, che certificano l’identità, il grado e la qualifica della persona, nonché gli estremi del provvedimento dell’assegnazione dell’arma e quanto previsto dalla Legge Regionale.
            Tutti gli appartenenti al Corpo devono sempre portare con sé la placca e la tessera di riconoscimento che sono rilasciati dal Comandante.
            Essi devono sempre essere mostrati a richiesta, e prima di qualificarsi nei casi in cui il servizio viene prestato in abiti civili.
            Gli appartenenti al Corpo recano sull’uniforme la placca di riconoscimento.
 
 
Art. 61 – Arma d’ordinanza
            Gli appartenenti al Corpo di Polizia Municipale, dotati in via continuativa dell’arma corta d’ordinanza si atterranno, per quanto non previsto nel presente Regolamento, a quanto disposto dallo specifico Regolamento comunale per la disciplina dell’armamento (attuativo del D.M. 4 marzo 1987 n. 145).
            L’arma può essere usata soltanto nei casi di legittima difesa ed in tutti i casi previsti dalla Legge.
            L’arma deve essere sempre tenuta dall’assegnatario in ottimo stato di manutenzione; a tal fine il Comandante, tramite suoi incaricati, esegue periodici controlli per verificarne la funzionalità.
            Gli appartenenti al Corpo potranno, altresì, in relazione ai servizi da svolgere ed alla normativa di riferimento, essere dotati di manette, giubbotti e guanti antitaglio, giubbotti anti proiettile, cuscini per i Trattamenti Sanitari Obbligatori, caschi di protezione ed altri dispositivi ritenuti utili/necessari, nel caso di specie, nel DVR aziendale, ai fini della tutela dell’integrità fisica degli operatori di P.M. 
 
 
NORME FINALI
 
 
Art. 62 – Entrata in vigore
            Il presente Regolamento entra in vigore il giorno successivo alla positiva ultimazione della sua approvazione, controllo e pubblicazione in conformità della vigente normativa.
            Copia del presente regolamento, ai sensi della legge 7 marzo 1986, n. 65 e delle legge Regionale, è inviato al Ministero dell’Interno tramite il Commissario del Governo, alla Giunta Regionale – Settore Enti Locali – della Regione Abruzzo ed al Prefetto.

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