Assumere il bene della sicurezza urbana integrata come “bene pubblico” significa, dunque, operare per la tutela dei diritti di tutti e promuovere politiche orientate a garantire “la sicurezza dei diritti”. Occuparsi concretamente del sentimento di insicurezza con l’obiettivo di aiutare i cittadini a ritrovare serenità nei luoghi dove vivono e ricostruire prospettive e fiducia nel futuro, significa mettere in atto da parte delle Istituzioni un sistema integrato di strumenti e risorse umane. Significa prestare attenzione agli spazi pubblici, alla videosorveglianza urbana, alla qualità delle abitazioni e dell’arredo urbano nonché adottare provvedimenti volti a rafforzare le reti sociali e familiari, il senso di appartenenza e identificazione nei quartieri. E ancora, assumere decisioni finalizzate all’integrazione degli insediamenti residenziali nel sistema urbano, promuovere azioni e progetti diretti all’animazione dei territori e alla convivenza tra gruppi socio-economici diversi, puntando sulla collaborazione e sul coinvolgimento dei residenti attivando partecipazione e dialogo, per rafforzare i legami tra cittadini e Istituzioni contando anche sulla presenza di forze dell’ordine e il sostegno della polizia locale.
Le cosiddette “smart cities” avranno sempre più bisogno del supporto dell’alta tecnologia al fine di garantire in modo completo e distribuito la sicurezza territoriale coordinata e gestita dalle forze dell’ordine. Una città evoluta pretende dal progresso tecnologico l’adozione di sistemi di protezione a supporto, affidabili e puntuali, come la videosorveglianza urbana, che devono essere efficaci per garantire la prevenzione e lotta al crimine.
Gli obiettivi della videosorveglianza urbana forniscono:
Gli operatori di sicurezza saranno sempre più dotati di supporti tecnologici in grado di coordinare e controllare centralmente le azioni di intervento locali. Non spaventiamoci sul fatto che nella nostra città ci saranno sempre più telecamere intelligenti per il monitoraggio territoriale, in quanto la tecnologia tutela la privacy dei dati sensibili ed al momento necessario fornisce indispensabili strumenti a supporto dell’intervento operativo, garantendo importanti prove di reato per attività investigative. Assumere il governo della sicurezza come contenuto essenziale di una “nuova” concezione del welfare, ove il concetto di “benessere” si amplia a quello di godimento pieno dei diritti, implica ovviamente la disponibilità di conoscenze e risorse che possano effettivamente mettere i governi locali nella condizione di poterlo garantire.
Quella contro le discariche abusive, si sa, è una lotta impari, perché chi pratica l’abbandono dei rifiuti, siano essi urbani o ingombranti, lo fa scegliendo luoghi al riparo da sguardi indiscreti e spesso, troppo spesso, riesce a farla franca. Di fronte a numerosi episodi registrati negli ultimi mesi in città, il Comune di Pescara ha deciso di dichiarare guerra a questi infausti comportamenti acquistando una serie di fototrappole piccole e prive di alimentazione (adattabili quindi ad ogni circostatanza), integrandole agli impianti di videosorveglianza già in funzione da posizionare nelle diverse zone del territorio comunale nelle quali si sono riscontrate le maggiori criticità.
L’obiettivo immediato è quello di individuare i responsabili e punirli con le sanzioni previste dalla legge, mettendo al contempo in campo un sistema efficace che in tempi brevi possa disincentivare la pratica dell’abbandono sconsiderato dei rifiuti in alcune zone del centro abitato e, in particolare, nell’agro comunale. La decisione di dotarsi di un numero congruo di fototrappole rientra nell’ambito di una serie di iniziative concordate tra l’ente comunale e la società che gestisce la raccolta differenziata, il cui fine è ottenere un miglioramento complessivo del servizio di igiene urbana e, quindi, anche contrastare il fenomeno sempre in crescita dell’abbandono dei rifiuti che, oltre ad arrecare un danno al decoro urbano, comporta ovviamente un aggravio dei costi a carico della collettività.